Prezzo: 1.850.000 euro e da lì non si scende. «Stiamo cercando la migliore soluzione per evitare di svalutare l’immobile, tra una settimana verrà indetto il bando», riferisce il dg di Torrette, Armando Gozzini. Altrettanto complicato è dare un futuro al Tambroni, l’incompiuta per eccellenza. Dopo 19 anni si tenta la svolta per il pensionato inaugurato nel dicembre 2005 e mai divenuto operativo per gravi carenze strutturali: «Lo abbiamo inserito nel piano delle alienazioni» ha annunciato Maria Capalbo, direttrice dell’Inrca. All’epoca costò 8 milioni. Demolirlo e rifarlo potrebbe costare meno che metterlo a norma. La valutazione è in corso di definizione da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma la quotazione è destinata a crollare.
I segni
Chi acquisterà mai questi due palazzoni-fantasma? A vederli così, passerebbe la voglia anche al più ricco e visionario degli imprenditori. In via Baccarani e in via Scandali i residenti non riescono ancora ad abituarsi all’idea di dover posare lo sguardo, ogni mattina, su quello scempio che è l’ex Lancisi. Per quanto gli ingressi siano stati sbarrati, qui i vandali continuano a lasciare il segno.
I sogni
L’altro sogno di Palazzo del Popolo (destinato a rimanere tale?) è la trasformazione del Tambroni in una maxi-cittadella per l’assistenza agli anziani: l’intenzione espressa dalla giunta Silvetti è rilevare i 5.770 mq del pensionato-fantasma in via Cupa di Posatora, sequestrato dalla procura a 4 mesi dall’inaugurazione-beffa del 2005, per trasferirvi le 3 strutture per anziani e disabili di Villa Almagià (via Redipuglia), Il Cigno (via Veneto) e Benincasa (via Podesti). Ma ancora non c’è nemmeno una valutazione economica dell’immobile horror, al cui interno sono ancora conservati costosissimi macchinari intonsi, meta di sbandati e vandali. A nulla è servita la videosorveglianza, né il cancello aggiuntivo posizionato all’ingresso: qualcuno l’ha spostato e da lì ci entra chiunque, in cerca di un brivido.