Anche Intesa chiude lo sportello e così Folignano rimane senza banche

Anche Intesa chiude lo sportello e così Folignano rimane senza banche
Anche Intesa chiude lo sportello e così Folignano rimane senza banche
di Marco Vannozzi
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Domenica 24 Marzo 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:34

FOLIGNANO «La riduzione degli sportelli bancari è una politica ormai comune a tutte le banche che stanno concentrando le filiali nelle città più grandi a discapito dei centri più piccoli. Tutto questo è inaccettabile». Il sindaco di Folignano, Matteo Terrani, tuona contro il piano territoriale del 2024 di Banca Intesa che prevede nelle Marche 5 chiusure e 11 accorpamenti, tra questi sarà coinvolta la filiale a Villa Pigna, con il rischio di lasciare sguarnito l'intero comune.

Il confronto

«L’amministrazione comunale cercherà una interlocuzione con Banca Intesa al fine di rivedere il piano di chiusura dello sportello di Villa Pigna e al tempo stesso si guarderà intorno al fine di verificare la fattibilità dell'apertura di uno sportello di una banca locale», aggiunge il primo cittadino.

Il progetto del primo gruppo bancario d’Italia va avanti da tempo. «Le chiusure delle filiali già effettuate a Force, Venarotta, Castorano, Pagliare e in altre zone hanno creato notevoli disagi a quelle comunità.

Accadrà ugualmente a Folignano, Monteprandone e Cupra Marittima se non ci saranno ravvedimenti – commenta Terrani -. Le banche, seppure istituti privati, svolgono servizi essenziali ai quali non tutti i cittadini possono accedere tramite sportelli digitali e, considerati i profitti sempre crescenti di questi anni, dovrebbero comunque tener conto delle esigenze dei territori da cui in questi anni hanno ricavato i guadagni. Bisogna essere chiari: le banche hanno una forte autonomia slegata dai territori e dalle istituzioni locali e questo aspetto ci penalizza. Non è possibile che operino esclusivamente per razionalizzare le spese e massimizzare i profitti a discapito dei cittadini, lasciando, per convenienza economica, intere comunità sprovviste di un servizio essenziale come quello del credito e del risparmio».

La concorrenza

Per Terrani, di fatto, comportandosi tutti con la stessa strategia, «stanno creando un mercato senza concorrenza dove chi ci rimette, in termini di costi e di servizi, è il cittadino che ne subisce le conseguenze».

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