Volevano un posto fisso al sole sulla spiaggia libera, ora gli ombrelloni e le sdraio dei furbetti vanno al macero

Uno dei tanti sequestri lungo le spiagge libere di ombrelloni e sdraio
Uno dei tanti sequestri lungo le spiagge libere di ombrelloni e sdraio
di Marco Braccetti
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Domenica 17 Gennaio 2021, 05:40

CUPRA MARITTIMA - Nel cuore dell’inverno, finiscono direttamente in discarica i sogni estivi di qualche bagnante-furbetto, o distratto. Ecco la sintesi di quanto disposto dall’architetto Luca Vagnoni: responsabile del servizio demanio del Comune di Cupra Marittima. Nella sua prima ordinanza del 2021, firmata pochi giorni fa, il funzionario municipale ha ordinato la distruzione di oltre 200 articoli balneari, sequestrati nel corso dell’ultima bella stagione lungo il litorale cuprense. 

 
Nel dettaglio, al macero: 63 ombrelloni di varia foggia e colore; 60 supporti (pali) per ombrelloni; 55 basamenti per ombrelloni e 48 tra sdraio, sedie e lettini di varia foggia e colore. Come si è arrivato a questo punto? Presto detto: dopo il tramonto, nelle spiagge libere, non è consentito lasciare alcuna attrezzatura. Alla fine di ogni giornata on the beach, infatti, chi vuol rispettare le norme deve letteralmente “fare fagotto”. Qualcuno (va detto: un’esigua minoranza) non lo fa. Chi per distrazione, chi per calcolo. A rischio e pericolo dei propri beni. Infatti, periodicamente, le forze dell’ordine realizzano dei veri e propri blitz notturni lungo l’arenile, asportando tutto ciò che lì viene lasciato senza autorizzazione. In teoria, ai trasgressori possono essere comminate multe che vanno da 100 a 1.000 euro.

Un discorso teorico perché, all’atto pratico, è quasi impossibile rintracciare i proprietari delle merci. Lo dice chiaro e tondo l’architetto Vagnoni nel proprio atto: «Non risulta possibile applicare la sanzione amministrativa prevista per la violazione, in quanto ignoti il trasgressore e l’obbligato in solido». Viene anche scartata l’opzione di rivendere gli oggetti, visto il loro scarso valore. 


L’operazione che ha portato alla confisca degli oggetti elencati in precedenza è stata verbalizzata il 12 agosto scorso dal personale della guardia costiera, in collaborazione con la polizia municipale del comandante Luigi Giorgio Locci. Nel corso dell’estate, infatti, Capitaneria di porto e vigili urbani sono sempre in prima linea per verificare il rispetto delle norme che regolano la vita balneare. E non solo a Cupra. 


Basti dire che, durante la stagione balneare 2020, un’operazione del genere è stata realizzata, nottetempo, anche lungo la spiaggia sambenedettese. In quel caso, nelle “reti” del personale in divisa sono finiti: 30 ombrelloni; 3 lettini; 12 sedie; 18 sdraio; 8 basamenti ombrellone; 1 tavolo di legno con panchine.

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