Castel di Lama, bollette non pagate:
Pro Loco rischia lo sfratto dal Comune

Castel di Lama, bollette non pagate: Pro Loco rischia lo sfratto dal Comune
di Eduardo Parente
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Venerdì 24 Maggio 2019, 06:35
CASTEL DI LAMA La Pro Loco rischia di essere sfrattata per insolvenza. Rimborsi mai pagati al Comune di acqua, luce e combustibili metterebbero a rischio la permanenza dell’associazione all’interno dei locali di contrada Cese. Nei giorni scorsi, infatti, la giunta comunale si è riunita per gettare le basi per revocare la convenzione per l’utilizzo gratuito dei locali a favore della Pro loco. La decisione di rendere immediatamente eseguibile il provvedimento sarà, eventualmente, ratificata nel prossimo consiglio comunale. Ma non tutto è perduto. L’atteggiamento del Comune è conciliante.
  
Il primo cittadino si mostra disponibile. «La Pro loco - dice Mauro Bochicchio - è il vero patrimonio sociale della nostra comunità. Se muteranno le condizioni, nulla impedisce che si arrivi ad una decisione diversa da quella scritta nella delibera del 22 maggio. Si tratta infatti dell’avvio di una procedura che può anche servire da stimolo alla Pro loco ad uscire dallo stato di confusione che sta vivendo». La convenzione tra Comune e Pro loco è in piedi dal 23 aprile 2004, ma l’amministrazione in carica evidenzia «gravi inadempienze - si legge nella delibera - nonostante le formali diffide e i solleciti». Il documento comunale rimarca inoltre «le numerose note dell’amministrazione - prosegue il documento - che sollecitava il rimborso delle spese per i consumi di energia elettrica, combustibili e acqua. Spese che non sarebbero mai state saldate. Dagli atti, inoltre, risulta che dopo la naturale scadenza della convenzione (il 22 aprile 2016) non è mai stata espressamente prorogata dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite. Carte alla mano, dunque, risulterebbe che l’associazione lamense si sarebbe resa responsabile «di ripetute e reiterate inadempienze agli obblighi derivanti dalla convenzione in atto, nonostante le formali diffide e solleciti dell’amministrazione».
 
L’ex vicesindaco Gianluca Re non è tenero con Bochicchio: «Si tratta di una decisione di stampo fascista, di un’amministrazione sempre più chiaramente di estrema destra che prima liscia la cotenna ai razzisti poi punisce chi non si allinea. È un espediente per distogliere l’attenzione dalla loro inettitudine e dallo scandalo dell’assunzione di un noto personaggio politico di cui parla tutto il paese».
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