Marino del Tronto, droga e telefonini nel carcere grazie al drone ma un agente lo vede e lancia l'allarme: blitz da Asti, 4 arresti

Marino del Tronto, droga e telefonini nei carceri grazie al drone, ma un agente lo vede e lancia l'allarme: blitz da Asti, 4 arresti
Marino del Tronto, droga e telefonini nei carceri grazie al drone, ma un agente lo vede e lancia l'allarme: blitz da Asti, 4 arresti
di Luigi Miozzi
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Sabato 3 Febbraio 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 15:25

ASCOLI - È stato un agente della polizia penitenziaria in servizio ad accorgersi della presenza di un drone che stava sorvolando l'area del carcere di Marino del Tronto, ed a quel punto è scattato l'allarme.

Una buona rete di controlli

Il personale di sorveglianza, in pieno giorno, ha notato la presenza del velivolo radiocomandato a qualche decina di metri di altezza nei pressi del campo sportivo, nel lato sud della casa circondariale che si affaccia verso il raccordo autostradale Ascoli-Porto d'Ascoli. Il timore è che potesse essere utilizzato per recapitare a qualche detenuto droga oppure un telefono cellulare per poter comunicare dall'esterno o qualsiasi altro oggetto da dover recapitare ad un recluso. Immediatamente è scattato il protocollo di sicurezza e contestualmenteè stato richiesto anche l'intervento dei carabinieri. Probabilmente, però, chi stava comandando il drone si è reso conto di ciò che stava accadendo e ha desistito dalle sue intenzioni per poi far perdere le proprie tracce, dal momento che non è stato possibile né ai militari dell'arma né agli agenti della Penitenziaria di individuare il responsabile.

Ascoli blindata

Resta il fatto che, comunque, sarebbe stato difficile nel carcere di Ascoli riuscire a far arrivare anche dall'alto un qualsiasi oggetto ad un detenuto dal momento.

La struttura, anfitti, fino a pochi anni fa, ospitava detenuti in regime di 41 bis e quindi adibita a massima sicurezza pertanto, anche l'area destinata al passeggio dei detenuti nell'ora d'aria è coperta da reti.

In quattro agli arresti

Un fatto, avvenuto qualche settimana , ma che torna d'attualità dopo che ieri gli agenti della squadra mobile di Asti coordinati dalla Procura della stessa città, ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone residenti in diverse province accusate proprio di recapitare droga e cellulari nelle carceri utilizzando i droni. Si tratta di Simone Iacomino, Veronica Virgilio, Salvatore Sbrescia e Vasil Dziatko nei cui confronti è stata ipotizzata l'accusa di aver partecipato a vario titolo ad un'associazione per delinquere finalizzata alla consegna di telefonini, schede Sim, caricabatteria, anche all'interno della casa circondariale di Ascoli oltre alle carceri di Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Benevento, Teramo e Ariano Irpino. Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, lo avrebbero fatto grazie all'utilizzo dei droni guidati da uno di loro che seguiva le direttive dei detenuti che suggerivano le manovre del velivolo dall'interno della struttura carceraria. Da quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini, la merce veniva legato ad un filo lungo una trentina di metri tale da consentire al drone di sorvolare le carceri ad una quota che rendeva assai più difficoltoso l'avvistamento da terra.

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