Omicidio in carcere a Opera, detenuto ucciso durante una lite: rissa scoppiata per gli spazi condivisi

L'autorità giudiziaria è al lavoro per condurre approfondite indagini sull'omicidio

Detenuto ucciso durante una lite: rissa scoppiata per gli spazi condivisi in carcere
Detenuto ucciso durante una lite: rissa scoppiata per gli spazi condivisi in carcere
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Sabato 20 Aprile 2024, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 19:58

Un detenuto del carcere milanese di Opera è morto ieri sera al culmine di una lite con un altro detenuto per gli spazi che condividevano. Calogero Lo Presti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Lombardia lo ha reso noto aggiungendo che «l'autorità giudiziaria è al lavoro per condurre approfondite indagini sull'omicidio».

La denuncia dei sindacati

«Ogni giorno la Polizia Penitenziaria deve confrontarsi con i gravi problemi che affliggono il sistema penitenziario italiano.

Il sovraffollamento, unito alla carenza di personale di Polizia Penitenziaria, personale medico, educatori ed assistenti sociali - ha sottolineato in una nota -, hanno determinato un ambiente estremamente difficile e pericoloso per tutte le persone detenute e per il personale che vi lavora. È urgente che l'amministrazione penitenziaria e il Governo prendano seri provvedimenti per affrontare e risolvere queste criticità». Da inizio anno, ha ricordato il coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria Mirko Manna «ci sono stati 32 suicidi di detenuti nelle carceri italiane, 4 suicidi tra gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria e ora un omicidio all'interno del carcere di Milano Opera. Sono tragedie che segnalano una crisi inequivocabile dell'intero sistema penitenziario italiano».

Secondo Manna, «le misure prospettate fino ad ora dall'amministrazione penitenziaria e dal Governo sono del tutto inadeguate. È vero che tutto il sistema penitenziario eredita decenni di scelte sbagliate ed insufficienti, per questo però, ora è ancora più urgente agire con maggiore determinazione per migliorare le condizioni detentive e lavorative delle carceri italiane». Il sindacato chiede un «confronto aperto e costruttivo su questi temi» e invita il Dap «a rivedere le sue politiche per assicurare i diritti della popolazione detenuta - ha concluso Manna - e condizioni di lavoro sicure e dignitose per gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria».

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