Delitto di Aosta, sì al rientro in Francia della salma: resta in carcere il 21enne fermano indiziato del brutale omicidio

Delitto di Aosta, sì al rientro in Francia della salma: resta in carcere il 21enne fermano indiziato del brutale omicidio
Delitto di Aosta, sì al rientro in Francia della salma: resta in carcere il 21enne fermano indiziato del brutale omicidio
di Pierpaolo Pierleoni
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Domenica 14 Aprile 2024, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 15:58

FERMO La salma di Auriane Nathalie Liesne può fare ritorno nella sua città natale, nell’area metropolitana di Lione. Non occorreranno ulteriori approfondimenti sul cadavere della giovane brutalmente uccisa in Val d’Aosta, dopo l’autopsia effettuata nei giorni scorsi dall’anatomopatologo. La procura di Aosta ha dato il nulla osta alla restituzione ai familiari del corpo, custodito all’obitorio del cimitero di Aosta. Rimane invece in carcere a Grenoble il 21enne Sohaib Teima, cresciuto a Fermo, dove vivono ancora la madre e i fratelli.

La vicenda

Il ragazzo è stato fermato nella serata di mercoledì 10 aprile scorso a Lione per la violazione del controllo giudiziario a cui era sottoposto dall'autorità francese, dopo la denuncia per violenza domestica e minacce volte a ritrattare la querela a danno della stessa Auriane.

Su di lui, però, pende ora un’accusa ben più pesante. Gravemente indiziato, secondo gli inquirenti valdostani, dell’omicidio premeditato e aggravato della vittima, con cui da tempo aveva una relazione. Teima è atteso per giovedì prossimo alla Corte d’appello di Grenoble, chiamata ad esprimersi sulla sua consegna alle autorità italiane. Sul caso indagano i carabinieri di Aosta, sotto il coordinamento della Procura. Gli investigatori hanno parlato di femminicidio e di un movente individuato nella volontà di possesso e annullamento della vittima, ipotizzando la premeditazione del delitto. La 22enne francese è stata uccisa da due profonde ferite, inflitte con un coltello, alla gola e all’addome. L’arma del delitto non è stata ancora trovata, anche i documenti ed il telefono della vittima sono scomparsi dalla scena del crimine, mentre sarebbe stata una pennetta Usb contenente il nome della giovane a indirizzare gli inquirenti verso l’unico sospettato. Sohaib e Auriane Nathalie avevano raggiunto insieme la Val d’Aosta, transitando dal traforo del Monte Bianco a bordo di un autobus. Si erano fermati, stando ad alcuni testimoni che li hanno incontrati nei giorni precedenti, per campeggiare in zona.

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