Primi profughi in arrivo dall'Ucraina; la città si mobilità e sono tante le offerte di un alloggio

palazzo dei Capitani illuminato con i colori dell'Ucraina
palazzo dei Capitani illuminato con i colori dell'Ucraina
di Cristiano Pietropaolo
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 07:55

ASCOLI - Da lunedì sono attivi due numeri di telefono, uno del centro di ascolto della Caritas (351 5579225) l’altro dei servizi sociali del Comune di Ascoli (0736 298512) che servono ad una mappatura del territorio per raccogliere le disponibilità di alloggi da offrire ai profughi in fuga dal teatro di guerra ucraino. 

 

Già ieri sono arrivate in città alcune donne con bambini provenienti (circa quindici) dall’Ucraina. «Il nostro è un lavoro sinergico con un database dove raccogliamo le adesioni delle famiglie. In due giorni la popolazione ha risposto bene - spiega l’ufficio Servizi sociali del Comune di Ascoli. - Abbiamo già avuto una ventina di offerte di alloggio: si tratta di persone che mettono a disposizione delle stanze nelle proprie case e le zone dalle quali arriva la disponibilità sono dislocate in tutta la città, da Monticelli a Porta Cappuccina fino ad arrivare al centro storico. Noi raccogliamo la prima adesione telefonicamente, poi invitiamo a inviarci una email e in seguito manderemo un modulo dove chiediamo la disponibilità temporale, la tipologia, tipo una stanza o un appartamento, per poi incrociare il tutto. Ci sono anche persone che chiamano da Comuni limitrofi e li dirottiamo alle zone di competenza. Gli arrivi sono ancora gestibili ma ci coordineremo con la Prefettura, che è l’ente deputato all’accoglienza». 

«Per adesso gli arrivi in città riguardano persone che hanno un parente qui. Si stanno coordinando Comune, Prefettura e sistema sanitario, perché ancora si è in fase di organizzazione anche se il flusso è ancora sporadico proprio perché si tratta di accoglienze private - fanno sapere dal centro di ascolto della Caritas. - Non abbiamo ancora numeri certi ma ci sono richieste di singole persone che stanno facendo arrivare i parenti. In Italia arriverà il 13% dei profughi e tutte le Prefetture e i Comuni si stanno organizzando con la mappatura delle risorse e dei luoghi, quindi i numeri aumenteranno, visto che molti sono ancora fermi ai confini - prosegue la Caritas. - Anche l’ospedale è coinvolto per le vaccinazioni e per i tamponi. Noi non chiederemo i documenti e faremo le tessere come al tempo del terremoto». 

«La risposta di Ascoli, come sempre, è bella e importante, sia per gli aiuti sotto il profilo delle raccolte che si stanno facendo ma anche come accoglienza - sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Massimiliano Brugni. - Il grande cuore di Ascoli si dimostra anche sotto questo profilo.

Parlare con persone che stanno sotto le bombe e che poi arrivano qui, è un’esperienza che insegna molto. Poter aiutare è la cosa più bella». Intanto da oggi il punto di raccolta dei beni di prima necessità indirizzati alla comunità ucraina si sposterà presso la sede di Villa Sabatucci, in largo delle Mimose, nel quartiere di Monticelli. Il punto di raccolta sarà aperto nelle giornate di mercoledì e venerdì con orario 17-19 e il sabato con orario 10-12. Al momento, l’esigenza maggiore manifestata dalla comunità ucraina è relativa a generi alimentari a lunga scadenza e beni e prodotti per bambini.

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