Lanciò un petardo allo stadio durante la partita con la Ternana. Tifoso 50enne dell’Ascoli condannato a 5 mesi di carcere

Accolta l’istanza di sostituire la pena detentiva con quella dei lavori di pubblica utilità

La tribuna Mazzone durante Ascoli-Ternana
La tribuna Mazzone durante Ascoli-Ternana
di Luigi Miozzi
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Martedì 7 Novembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:53

ASCOLI - Aveva lanciato un petardo all’interno dello stadio Del Duca nell’agosto del 2022 durante Ascoli-Ternana; un cinquantenne ascolano è stato condannato a cinque mesi e dieci giorni di carcere. A mettere il tifoso nei guai, gli agenti della Questura che sono giunti a lui attraverso le immagini dell’impianto di videosorveglianza dello stadio. 

 
 
Dalle riprese catturate dalle telecamere, gli investigatori sono riusciti a riconoscere colui che aveva lanciato un petardo mettendo in serio pericolo l’incolumità degli altri spettatori.

Per lui, conosciuto come un tifoso assiduo, è scattato il daspo di tre anni emesso dall’allora questore di Ascoli, Vincenzo Massimo Modeo, e anche la denuncia.

Prima partita di campionato

Era la prima partita di campionato e la questura era intervenuta perchè, complice anche l’accesa rivalità tra le due tifoserie, l’attenzione da parte delle forze dell’ordine era massima, tanto che durante l’incontro erano state accese diverse fiaccole ed era stato esploso un petardo assai potente. A distanza di circa un anno da quei fatti, si tenuto il processo nei confronti del cinquantenne ascolano ritenuto colpevole che è stato condannato in primo grado dal giudice Alessandra Panichi a cinque mesi e dieci giorni di carcere. L’uomo, però, tramite il suo difensore, l’avvocato Umberto Gramenzi, ha presentato l’istanza di sostituire la pena detentiva con quella dei lavori di pubblica utilità. 
 
Il giudice ha accettato che il cinquantenne possa svolgere, per lo stesso periodo della condanna, la propria attività in una associazione di pubblica assistenza operante sul territorio piceno. Il magistrato, inoltre, ha concesso anche la possibilità di iniziare a svolgere i lavori di pubblica utilità anche prima che la sentenza passi in giudicato consentendo di svolgere i lavori socialmente utili anche per un periodo più lungo di sei ore settimanali, purchè si protragga per tutto il tempo della pena comminata. 

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