Ascoli, scoperte sulla cripta di Sant'Emidio. Spuntano linee non visibili grazie ai filtri delle macchine fotografiche dei cellulari

Ascoli, scoperte sulla cripta di Sant'Emidio. Spuntano linee non visibili grazie ai filtri delle macchine fotografiche dei cellulari
Ascoli, scoperte sulla cripta di Sant'Emidio. Spuntano linee non visibili grazie ai filtri delle macchine fotografiche dei cellulari
di Marco Vannozzi
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Domenica 26 Febbraio 2023, 02:55

ASCOLI - Si illumina la cripta di Sant’Emidio. «Finalmente dopo quattro anni ridiamo luce alla cripta. Nel 1880 è stata dichiarata monumento nazionale ed è oggi tra i più importanti d’Italia. Si tratta di un’azione determinante dal punto di vista religioso e civile. 

 

La cripta è un luogo sacro arricchito dalla sua antichità», dichiara il sindaco Marco Fioravanti. «Emerge negli affreschi restaurati delle volte e delle tombe la grande devozione del popolo a Maria Madre di Dio, ai suoi santi e in particolare a Sant’Emidio, devozione che è espressa dalla luce delle colonne bianche e dai colori degli affreschi», afferma il vescovo Gianpiero Palmieri. C’è spazio anche per il ricordo: quello di don Angelo Ciancotti che ha fortemente voluto e seguito l’opera di restauro e di Rino Altero Angelini responsabile del progetto fino alla sua scomparsa. L’intervento è stato possibile grazie alla Fondazione Carisap che ha stanziato un contributo di oltre mezzo milione di euro. Il restauro, approvato dalla Soprintendenza, è stato eseguito dai tecnici Dario Di Flavio e Daniela Lenzi sul progetto del restauratore Rino Altero Angelini, scomparso nel 2020, e sotto la guida del direttore, l’architetto Daniele Di Flavio. «Abbiamo levato i vecchi intonaci ed è venuto fuori il mondo - spiega Daniele Di Flavio -. Durante il Covid i restauratori hanno lavorato da soli pur di portare avanti le opere. Oggi abbiamo una delle migliori illuminazioni delle cattedrali moderne».

«La cripta è una delle più grandi d’Italia. Abbiamo scoperto 140 figure di santi dipinti sulle volte di due pareti: tanti ancora quelli nascosti, una vera rarità», raccontano i tecnici del restauro, Dario Di Flavio e Daniela Lenzi, illustrando le principali modalità operative del lavoro. 

Grazie agli smartphone si scoprono alcuni segreti. «Utilizzando i filtri dei cellulari abbiamo notato linee non visibili», aggiungono i restauratori.

Lungo il lato nord nella lunetta affreschi raffiguranti la Madonna del latte che sormonta una “predella” con le immagini di alcuni santi tra cui si riconosce il patrono della città Sant’Emidio, un mirabile San Francesco, un Cristo flagellato ed altre immagini sacre. E in una delle volte dell’abside è stata rinvenuta l’immagine di un Sol Invictus: la nuova luce, la conversione avviene per mano di Dio. 

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