ASCOLI - Cinque capolavori tornano a splendere nelle sale della pinacoteca. E avviene grazie all’intervento del Rotary Club di Ascoli, protagonista del finanziamento per il recupero e il restauro. Le opere sono una Vergine orante di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, caratterizzata dalla scelta cromatica operata dall’artista ancor più visibile a seguito dell’intervento; Sant’Emidio di Giovanni Peruzzini; due cornici di epoca barocca, una contenente un dipinto su rame attribuito Niccolò Berrettoni e un dipinto realizzato da Domenico Morelli raffigurante l’interno di un’abitazione rustica.
«Le opere avevano bisogno di un recupero importante.
«Il Rotary è da sempre legato al nostro territorio. Oggi arriva l’ennesimo esempio. Non posso non ringraziare l’intero club e il presidente per il grande impegno» sottolinea il sindaco Marco Fioravanti. Soddisfazione è stata espressa dal direttore dei musei civici, Stefano Papetti.
«La scelta è indicativa di come si sia arrivati nel corso del tempo ad avere qui ad Ascoli una collezione che rispecchia caratteristiche anche di caratura nazionale - spiega Papetti -. Alcune arrivano dalla Quadreria dei monaci camaldolesi di Sant’Angelo Magno, ma ad esempio la Vergine del Sassoferrato è un acquisto che il Comune fece a Roma nel 1918. Il dipinto di Morelli è arrivato con la collezione del medico ascolano Antonio Ceci. Si intuisce quindi come si sia formata questa raccolta di opere: dipinti da istituzioni religiose soppresse, acquisti da parte del Comune, donazioni di grandi appassionati d’arte».