Ubriaco al volante uccise una donna, è indagato per omicidio stradale. L’incidente sulla strada Bonifica

Incidente sulla strada Bonifica
Incidente sulla strada Bonifica
di Luigi Miozzi
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Lunedì 6 Novembre 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 12:33

ASCOLI - È accusato di omicidio stradale il 35enne di Acquasanta Terme che, a settembre dello scorso anno, era alla guida della propria vettura in evidente stato di ebbrezza quando perse il controllo dell’auto lungo la Bonifica e andò a sbattere, in territorio di Ancarano, contro una macchina parcheggiata sul ciglio della strada al cui interno c’era una donna che a seguito delle ferite riportate morì qualche mese dopo. 

 
 
Nei giorni scorsi la Procura di Teramo ha notificato all’indagato l’avviso di conclusione delle indagini su quanto avvenne quella notte.

A seguito dell’attività investigativa svolta a seguito dell’incidente, per gli inquirenti, il giovane, su cui pesa anche l’aggravante di essersi messo alla guida della sua auto nonostante avesse la patente sospesa, si era messo al volante in stato di ebbrezza, dal momento che gli fu rivelato un tasso di alcol nel sangue superiore a 0,70 e quindi ben oltre il consentito.

Stava percorrendo la strada provinciale Bonifica quando, giunto in territorio di Ancarano, il trentacinquenne perse il controllo del veicolo e andò a sbattere contro un altro veicolo che era parcheggiato sul marciapiede, davanti ad uno stabilimento. A seguito del violento urto, il veicolo con all’interno una donna, andò a sbattere contro la recinzione del capannone industriale.

Le sue condizioni apparvero subito gravi: trasportata all’ospedale di Teramo dove giunse in stato comatoso, le fu diagnosticato una emorragia cerebrale e la frattura di alcune vertebre tali da comportare una tetraplegia. Nel corso dei mesi il suo stato clinico si aggravò ulteriormente fino causare, lo scorso mese di aprile, la morte della donna. 
 
A distanza di oltre un anno, la Procura di Teramo ha concluso le indagini ipotizzando nei confronti dell’acquasantano il reato di omicidio stradale aggravato dal fatto che si era messo alla guida nonostante gli fosse stata precedentemente ritirata la patente. L’indagato, difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, rischia ora una pena che potrebbe essere compresa tra gli otto e i dodici anni di reclusione.  

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