Ascoli, frana la zona delle Caldaie: un edificio a rischio crollo

Ascoli, frana la zona delle Caldaie: un edificio a rischio crollo
Ascoli, frana la zona delle Caldaie: un edificio a rischio crollo
di Luca Marcolini
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Giovedì 2 Luglio 2020, 06:45

ASCOLI - Suona più volte, sul territorio ascolano, il campanello per l’allarme dissesti. Versanti che si sgretolano e iniziano a scivolare giù, con frane che mettono a rischio anche abitazioni, in diverse zone della città e delle sue frazioni. E proprio in questa fase sono due le ulteriori situazioni sotto i riflettori.

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La prima riguarda la zona delle Caldaie che si affaccia sul Castellano, proprio nella zona davanti al ponte di Cecco, per la quale ora l’Autorità di bacino ha avviato il percorso per l’inserimento dell’area tra quelle a rischio frane nell’ambito del Piano per l’assetto idrogeologico del Tronto (e dei suoi affluenti). Un’area nella quale una porzione di edificio è già parzialmente crollata e ci sono altri edifici che si trovano proprio sopra il versante franoso. La seconda area che preoccupa è quella nella frazione di Mozzano, lungo la strada vicinale San Giuseppe, con sei edifici che si trovano nella zona. In questo caso, adesso l’Arengo ha richiesto l’inserimento anche di questa area tra quelle a rischio dissesto nel Piano dell’autorità di bacino. 
 
La procedura
È stata avviata, dall’Autorità di bacino, la procedura per inserire tra le aree a rischio frane anche quell’area in zona Caldaie, e in particolare via Sgariglia, che si affaccia proprio davanti al ponte di Cecco. Il tutto a fronte dell’iniziativa di un privato che, dopo aver incaricato un geologo per le indagini, ha consentito l’avvio del procedimento. Dalla relazione tecnica, la zona viene definita «con elevata criticità, considerando la presenza di vari edifici che insistono direttamente sul ciglio superiore delle scarpate e della viabilità comunale che costeggia il ciglio stesso delle scarpate instabili». Il movimento franoso, in particolare, ha causato, «oltre al crollo del lato sinistro di un immobile, la lesione della sede stradale di via Sgariglia e lo scalzamento al piede delle strutture fondali di alcuni fabbricati sul ciglio della scarpata». L’estensione dell’area in dissesto è circa 90 metri. 
L’altro caso
Altro caso di dissesto per il quale ora l’Arengo ha richiesto l’inserimento nel Piano dell’Autorità di bacino tra quelli a rischio è quello nella zona di Mozzano, dove si segnala la presenza di una frana attiva lungo la scarpata di valle della strada vicinale San Giuseppe, che costituisce l’unico accesso per le residenze private di sei nuclei famigliari. Frana avvenuta a marzo dopo un’abbondante nevicata e diversi giorni di intense precipitazioni. Tutto questo «ha portato – come si legge nella relazione dei tecnici - alla piena del torrente in zona con l’erosione della scarpata e crolli che hanno danneggiato gravemente la strada sovrastante creando una situazione di potenziale pericolo per le persone che la percorrono quotidianamente». Attualmente il margine stradale danneggiato dalla frana risulta a strapiombo sul fosso e il dissesto potrebbe coinvolgere l’unica strada di accesso alle abitazioni. 

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