Ascoli, revocato il contributo di 15mila euro alla manifestazione sui Piceni. Dietro la richiesta il nome di un consigliere

Ascoli, revocato il contributo di 15mila euro alla manifestazione sui Piceni. Dietro la richiesta il nome di un consigliere
Ascoli, revocato il contributo di 15mila euro alla manifestazione sui Piceni. Dietro la richiesta il nome di un consigliere
di Mario Paci
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Giovedì 15 Giugno 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 18:40

ASCOLI - La giunta comunale ha revocato il contributo di 15mila euro assegnato al Movimento cristiano dei lavoratori per la realizzazione dell’iniziativa “I Piceni nelle Marche” che si terrà domani alle 16,30 al teatro dei Filarmonici. Una decisione maturata anche a seguito della richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere comunale, Francesco Ameli che toglie l’amministrazione comunale dall’imbarazzo.

Cosa è che non quadra? A seguito di ulteriori controlli gli uffici comunali hanno scoperto che la richiesta di contributo con fondi regionali è stata avallata dal consigliere comunale, Luca Cappelli, a nome del Movimento cristiano dei lavoratori.

Una richiesta che avrebbe potuto innescare un conflitto d’interesse. Un errore sicuramente commesso in buonafede ma che non poteva passare inosservato. Il contributo è stato quindi dirottato ad un’altra associazione. Dopo 23 anni dalla mostra “Piceni Popolo d’Europa”, che, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, dal 1999 al 2001 fece tappa a Francoforte, Ascoli Piceno, Teramo, Chieti e Roma, siamo di fronte a rilevanti novità sulla civiltà Picena. Tra gli sponsor istituzionali c’è anche la Fondazione Carisap che sul tema del Popolo dei Piceni si è mostrata subito protagonista finanziando con il Masterplan Terremoto del 2016 la realizzazione di Picenworld Museum: l’archeologia e la storia narrata con le nuove tecnologie. Il fantasma piceno del quale parlava Massimo Pallottino negli anni Settanta si sta sempre di più materializzando: con queste ultime ricerche il Popolo dei Piceni, la civiltà picena, prendono sempre più corpo e nel corso di questo evento culturale se ne potranno percepire meglio i lineamenti.

Sciolto il comitato



Imprimendo una forte accelerazione sui tempi, intanto, Marco Fioravanti, presidente del comitato Ascoli 2024 per ottenere il riconoscimento della capitale della cultura (ottenuto invece da Pesaro) ha deciso di scioglierlo. Il comitato avrebbe dovuto finanziare interventi culturali ma ora che l’obiettivo è sfumato è venuta a mancare sostanzialmente anche la ragione sociale. Il residuo patrimonio (130mila euro dei 270mila stanziati) sarà trasferito all’Arengo e non alla neonata Fondazione Cultura che qualcuno aveva ipotizzato. Almeno per ora.

Il compito
 

Il comitato fu istituito a ottobre del 2021 con soci pubblici e privati a fianco all’Arengo. Aveva il compito anche di sostenere economicamente il progetto, tra iniziative, eventi e attività programmate per concorrere per il possibile riconoscimento di capitale della cultura. Il comitato è partito con una dotazione iniziale di 270mila euro (30mila euro di quota per ciascuno dei nove soci) e l’impegno era di attrarre in futuro ulteriori sponsorizzazioni e a coinvolgere nuovi soci, sostenitori o ordinari, in una sorta di azionariato popolare per raggiungere l’obiettivo. Oltre a istituzioni e aziende, infatti, anche i semplici cittadini avrebbero potuto contribuire alla causa con una quota da mille euro entrando come soci ordinari entro la data prevista del 2 novembre 2021.

L'atto costitutivo

E gli stessi soci ordinari avrebbero potuto poi eleggere un loro rappresentante all’interno del direttivo de comitato per seguire direttamente tutta l’attività che si intende svolgere. Alla stipula dell’atto costitutivo erano presenti, oltre al sindaco Marco Fioravanti per l’Arengo, anche tutti i rappresentanti degli altri otto soci fondatori, ovvero Fondazione Carisap, Magazzini Gabrielli, Fainplast, Genera, Assistenza 2000, Bim Tronto, Start e Ciip. La Camera di Commercio delle Marche, invece, ha deciso di sostenere il progetto come sponsor, rinunciando ad entrare come decimo socio. 

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