Il presidente della Ciip,Alati: «Costretti ad aumentare le bollette per poter fare investimenti». Rincari spalmati su tre anni

Il presidente della Ciip,Alati: «Costretti ad aumentare le bollette per poter fare investimenti». Rincari spalmati su tre anni
Il presidente della Ciip,Alati: «Costretti ad aumentare le bollette per poter fare investimenti». Rincari spalmati su tre anni
di Luigi Miozzi
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Lunedì 14 Novembre 2022, 03:55

ASCOLI - «L’alternativa all’aumento della tariffa era quella di dover rinunciare agli investimenti». Il presidente della Ciip, Giacinto Alati, rompe il silenzio per spiegare le motivazioni che hanno portato al rialzo dei costi per le famiglie del Piceno e di parte del Fermano che saranno costrette a pagare bollette più care.

 

«La Ciip deve rispettare il Piano d’ambito - ricorda il presidente Alati - ovvero una sorta di contratto con l’Ato sugli investimenti che il gestore deve fare ogni anno per rispondere alle esigenze dei Comuni soci». Lavori che ammontano a circa 20 milioni di euro e che ora, inevitabilmente risentono dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che incidono in maniera decisiva sul bilancio dell’ex consorzio idrico. «L’aumento della tariffa è stato determinato da un semplice calcolo aritmetico per poter far fronte agli aumenti che abbiamo subito nell’ultimo anno - tiene a sottolineare Alatri -. Fino allo scorso anno per eseguire dei lavori spendevamo cento, oggi, per quello stesso intervento, ne dobbiamo sborsare almeno 130. A questo, si aggiunge il costo dell’energia elettrica che è decuplicata: nel mio primo anno di presidenza alla Ciip in bilancio era previsto un milione di euro di costi; oggi, ne servono circa 12». E così, inevitabilmente, si è dovuto procedere all’aumento della tariffa che, rispetto ad una prima ipotesi portata all’attenzione dei sindaci, è stata rimodulata a seguito dell’intervento dei sindaci di Ascoli, San Benedetto e Fermo che rappresentano le tre città più grandi presenti sul territorio di competenza della Ciip. 

Nel corso dell’ultima riunione del comitato ristretto è stato deciso di procedere con un aumento dell’8,45% per il 2022 al quale seguiranno quelli del 7,50% nel 2023 e del 7,30% nel 2024. Rincari che però hanno infiammato la polemica politica con la presa di posizione di alcuni sindaci che hanno manifestato il timore per l’aggravio dei costi che andranno ad incidere sui bilanci delle fammiglie. «Senza l’aumento della tariffa non eravamo nelle condizioni di portare avanti gli investimenti e quindi di rispondere alle esigenze dei primi cittadini - ribadisce Alati -. In questi giorni in molti hanno puntato l’indice contro la Ciip senza mostrare alcun rispetto per i dipendenti dell’azienda che da anni lavorano per fronteggiare una crisi idrica senza precedenti. Eppure, grazie al loro impegno, nonostante il calo delle portate delle sorgenti e stagioni siccitose, l’acqua non è mai mancata neppure un giorno». 

Il presidente, inoltre, rivendica quanto fatto nel corso degli anni anche per quanto riguarda i finanziamenti ottenuti per la realizzazione di importanti infrastrutture, a cominciare dal nuovo acquedotto del Piceno e dall’Anello dei Sibillini. «Abbiamo ottenuto centinaia finanziamenti per centinaia di milioni che consentiranno di realizzare opere importantissime - dice Alati -. Ora, leggo tante critiche nei confronti dell’azienda e del sottoscritto da parte di esponenti politici ma mi chiedo cosa hanno fatto loro, quando ne hanno avuto la possibilità, per la Ciip?».
 

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