TRECASTELLI - Vivi per miracolo i proprietari dell’ultraleggero precipitato ieri mattina a Monterado di Trecastelli. Una tragedia sfiorata per il senigalliese Norino Cicetti, che vive a Roncitelli, e il socio, residente a Rimini. Entrambi i 73enni sono fuori pericolo.
La dinamica
Ieri mattina erano partiti dall’aviosuperficie Valcesano di Castelvecchio di Monteporzio. Poco dopo il velivolo ha iniziato a perdere quota fino a schiantarsi nel greto del fiume Cesano, in secca, in prossimità di via delle Querce. Una zona impervia dalla folta vegetazione. Sono stati alcuni testimoni a notare il mezzo abbassarsi troppo velocemente. Quando è stato dato l’allarme i soccorritori erano pronti ad affrontare il peggiore degli scenari. Sul posto, che non è stato facile da trovare, si sono recati i mezzi del 118, l’eliambulanza, i vigili del fuoco di Senigallia, i carabinieri della Compagnia di Senigallia e la polizia locale dell’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone.
I soccorsi
Al loro arrivo il 73enne di Rimini era già fuori.
Le conseguenze
«Ha due costole e una vertebra rotte - aggiunge il presidente – e possiamo dire che è andata bene pensando a quello che poteva succedere. Non sappiamo chi stesse pilotando, entrambi hanno il brevetto». Dettaglio che spiegheranno loro quando si saranno ripresi. «È vivo!». Ha esordito così al telefono ieri sera la moglie di Norino Cicetti per poi aggiungere: «Ci ho parlato ma è ancora sotto choc per l’accaduto e non ha raccontato dettagli, non ho insistito. Ciò che conta è che sia vivo». Norino Cicetti e il socio sono esperti, con alle spalle molti anni di volo. All’aviosuperficie sono noti anche per essere parecchio scrupolosi. Prima di partire controllano sempre tutto in maniera quasi maniacale. «Norino ha lavorato per tanti anni come elettricista in ospedale – racconta Monsignor Giancarlo Cicetti, ex parroco del Duomo – è bravo a riparare ogni cosa. Ha sempre avuto la passione per il volo che ha coltivato come hobby. Poi, da quando è in pensione, ha anche più tempo libero. Sono contento che stia bene» conclude Monsignor Cicetti, parente del pilota. I nonni erano, infatti, cugini.