SENIGALLIA - L’uscita vietata durante il coprifuoco, peraltro senza mascherina, è passata in secondo piano rispetto alla reazione avuta alla vista delle guardie giurate. Quando l’hanno visto a terra, completamente ubriaco, e gli hanno chiesto i documenti, lui si è alzato in piedi e ha estratto prima un pezzo di ferro - il moncone di un sellino di bicicletta - poi un coltello lungo 24 centimetri. «Vi ammazzo» urlava minaccioso. Solo quando i vigilanti hanno sfoderato le pistole, il giovane si è placato.
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Ci hanno pensato poi i carabinieri di Senigallia, guidati dalla comandante Francesca Romana Ruberto, a fermarlo e portarlo in caserma. E’ accaduto l’altra notte, attorno all’una, in via Piave, alle spalle dello stadio Bianchelli. Già a vederlo così, barcollante e con una bottiglia di birra in mano, guardie giurate e militari hanno intuito che fosse brillo. L’impressione è stata confermata dall’esame etilometrico: aveva 1,40 g/l di alcol nel sangue. Per il giovane, un ventenne di Senigallia, già conosciuto per i suoi precedenti penali, ora sono guai. La notte trascorsa in caserma si è conclusa con una doppia denuncia per le minacce aggravate e il porto abusivo del coltello e del ferro (sequestrati), oltre a una triplice sanzione per l’ubriachezza molesta, il mancato uso della mascherina e la violazione del coprifuoco: in tutto, fanno 903 euro di multa. Niente male per una sbronza.
Pioggia di sanzioni anche per altri giovani puniti dai carabinieri per non aver rispettato le normative anti-Covid.