Prende di mira il sindaco su Fb
Lo studente: «Sì, ho esagerato»

Prende di mira il sindaco su Fb Lo studente: «Sì, ho esagerato»
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Giovedì 1 Febbraio 2018, 09:35
SENIGALLIA - Basta insulti al sindaco, l’hater di Mangialardi riconosce di aver esagerato e cambierà tono in futuro. Si tratta di uno studente universitario di 32 anni che non si era accorto di essere finito negli ultimi due mesi nell’occhio del ciclone. In molti ne seguivano i commenti: chi preoccupato chi divertito. Ha suscitato anche l’attenzione del Commissariato. Il dirigente Agostino Maurizio Licari tranquillizza però che non verrà preso alcun tipo di provvedimento nei suoi confronti e che non ci sono indagini in corso, dal momento che il sindaco avrebbe dovuto sporgere querela. 

Cosa che non ha fatto. Insomma con il passo indietro dell’hater la vicenda è chiusa. «Non ritengo opportuno rilasciare un’intervista in questo momento – dichiara il giovane – ma ammetto di aver esagerato nei toni». Una presa di coscienza che sottintende anche delle timide scuse da parte di un ragazzo assolutamente innocuo. Mangialardi infatti, pur essendo stato preso di mira con pesanti insulti, non ha mai rischiato nulla. Il 32enne, che nemmeno si era reso conto di essere diventato un hater, è un ragazzo tranquillo e molto educato nella vita reale che si è trasformato in un leone da tastiera, sfogando il suo livore senza ricordare che chiunque lo avrebbe potuto leggere. Questo l’errore più comune quando si utilizzano i social scrivendo parole in libertà, come se si fosse al bar in compagnia di amici. Su Facebook però tutti leggono e tutto rimane, finchè non viene rimosso ovviamente. Ma perché un giovane studente, anche molto preparato, deve odiare così tanto il sindaco? «La mia rabbia è dovuta solo al fatto di appartenere a quella minoranza di persone che si sta battendo per una gestione più attenta agli alberi e del verde urbano – spiega -, soprattutto legata alla questione dell’inquinamento atmosferico e alla salute dei cittadini. Per questo se mi sono rivolto al sindaco è perché lui potrebbe ascoltare con più attenzione questa minoranza ma, fino ad oggi, ancora non lo ha fatto». È’ pentito per i modi ma rimane arrabbiato per i tanti alberi abbattuti negli ultimi mesi a cominciare dalla pinetina della stazione. Magari un giorno si potranno incontrare e chiarire. Mangialardi comunque, che da un paio di mesi tiene alto il tema, affrontato anche nel discorso di fine anno, lo ha in qualche modo perdonato non avendolo querelarlo. Gli insulti infatti gli sarebbero potuti costare molto cari. Nessuna minaccia invece. Quando scriveva che per lui il tempo stava per scadere era riferito alla carriera politica.
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