Gli orfani di Marianna gelati dal procuratore: «Restituite i soldi del risarcimento»

Gli orfani di Marianna gelati dal procuratore: «Restituite i soldi del risarcimento»
Gli orfani di Marianna gelati dal procuratore: ​«Restituite i soldi del risarcimento»
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Mercoledì 12 Febbraio 2020, 07:25

SENIGALLIA  - Non fa sconti il procuratore generale della Corte di Cassazione Mario Fresa: i soldi del risarcimento vanno restituiti. Una posizione netta assunta nei confronti dei tre orfani di Marianna Manduca, due dei quali ancora minorenni. In primo grado i magistrati erano stati ritenuti responsabili per il loro atteggiamento negligente, avendo ricevuto dodici denunce dalla donna che poi è stata uccisa dal marito. Lo Stato era stato condannato al risarcimento di 250mila euro circa. Soldi che Carmelo Calì, cugino della vittima e padre adottivo degli orfani, ha investito in un B&B per garantire loro un futuro e per mantenere nel frattempo la sua numerosa famiglia. La sentenza di primo grado è stata impugnata dall’avvocatura dello Stato e in Appello il verdetto è stato ribaltato. Per i giudici i magistrati non avrebbero potuto evitare la tragedia. Non avendo responsabilità il risarcimento doveva essere restituito con gli interessi.

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Calì ha impugnato il secondo verdetto e lunedì mattina si è tenuta l’udienza in Cassazione. La decisione arriverà nei prossimi giorni o settimane ma nel frattempo il procuratore generale ha preso una posizione che non promette nulla di buono per gli orfani di Marianna. Ha infatti sposato in pieno la sentenza di secondo grado, chiedendo di archiviare la posizione dei magistrati ritenuti responsabili e di disporre la restituzione del denaro. Uno choc per i ragazzi e per Carmelo Calì e la moglie Paola Giulianelli che li hanno accolti nella loro casa, insieme agli altri figli, all’indomani della tragedia avvenuta il 3 ottobre 2007 a Palagonia, in provincia di Catania. Se la Cassazione dovesse confermare la sentenza dell’Appello, come chiesto dal procuratore generale, saranno costretti a vendere il B&B Casa Calì, oggi loro fonte di sostentamento, dovendo inoltre pagare anche gli interessi sull’intera somma. Un problema economico per loro ma una sconfitta per tutti come più volte sottolineato da Carmelo Calì, intenzionato ad andare dal premier Conte a prescindere dal verdetto. Lamenta infatti che si sta facendo poco per tutelare le donne come i femminicidi continui confermano. Chiede più tutele e garanzie per chi denuncia e un giusto riconoscimento per gli orfani. Calì si sta battendo per i figli della cugina e per tutti gli orfani. 

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