Allarme rosso al Pronto soccorso: se ne vanno altri cinque medici

Allarme rosso al Pronto soccorso: se ne vanno altri cinque medici
Allarme rosso al Pronto soccorso: se ne vanno altri cinque medici
di Sabrina Marinelli
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 08:28

SENIGALLIA - Dalla metà del mese il Pronto soccorso perderà altri cinque medici e nel reparto c’è forte preoccupazione. Nel dettaglio ci sarà un pensionamento, una dottoressa ha vinto un concorso presso un altro dipartimento e gli altri tre hanno deciso di lasciare per iniziare le scuole di specializzazione. Con questa situazione, se non verrà arginata in tempo, ci sarà l’impossibilità di garantire la doppia turnazione per coprire la seconda medicheria, con il conseguente allungamento dei tempi di attesa del Pronto soccorso.

Le conseguenze

Inoltre il secondo medico di notte, che senza cinque unità non potrà esserci, si occupa anche della guardia interdivisionale notturna ossia è a disposizione dei reparti di tutto l’ospedale. Fino a ieri la direzione ospedaliera, e quindi nemmeno il reparto, non ha avuto rassicurazioni sui rinforzi in arrivo per garantire il turn-over non solo dei pensionamenti ma anche di chi lascia per altri motivi. Ciò rende difficile programmare il lavoro. 

Il quadro

«La situazione sul versante degli organici è molto complessa e non solo a Senigallia, è generalizzata in tutta la regione – interviene Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità -, abbiamo oggettive difficoltà nel reperire personale medico. Stiamo cercando di intervenire e credo sia auspicabile chiedere per i prossimi quattro o cinque anni di togliere il numero chiuso alla facoltà di Medicina. Non si trovano medici: è questo il problema». Alla base delle difficoltà che sta vivendo il Pronto soccorso ci sarebbe l’oggettiva difficoltà nel trovare dottori. «L’ospedale di Senigallia è una nostra priorità – ricorda l’assessore regionale –, soprattutto il Pronto soccorso che rientra tra i reparti dove abbiamo deciso di investire nella ristrutturazione dei locali.

Spesso le lunghe attese sono generate anche da un uso improprio del Pronto soccorso, da parte di utenti che pur senza una vera emergenza invece di recarsi dal medico di base vanno in ospedale». 

Il nodo

Difficoltà ci sono anche nel reperire i medici di medicina generale e i pediatri come è emerso nelle scorse settimane. Spesso la gente non avendo la possibilità di essere visitata dal proprio medico in tempi rapidi pensa di far prima andando la Pronto soccorso. «I medici del territorio si sentono sempre più soli, sovraccaricati e stanchi, tanto che stanno diventando sempre più frequenti i pensionamenti di medici che potrebbero rimanere ancora per alcuni anni – lamentano Margherita Angeletti e Rodolfo Piazzai, consiglieri del Pd -. Per gli utenti questo rappresenta un momento critico, perché, oltre al disagio di perdere una figura di fiducia e di riferimento, si assiste anche alla lentezza nel cercare dei sostituti». E’ quanto accaduto ad esempio alle famiglie dei bambini assistiti da due pediatre andate in pensione a Senigallia e un’altra ad Arcevia. A Senigallia si sono dovute segnare a medici provvisori in attesa di trovare i sostituti definitivi. «Nonostante da tempo si sapesse del ritiro delle professioniste di Senigallia – aggiungono i consiglieri del Pd - e della difficoltà a reperire medici, i cittadini si sono trovati a non avere indicazione di medici nominati come sostituti». Sono diversi anche i medici di base che dovranno andare in pensione a breve.

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