Condannata per il furti di gioielli, la badante di 39 anni infedele va in carcere: deve scontare 2 anni e 3 mesi

Condannata per il furti di gioielli, la badante di 39 anni infedele va in carcere: deve scontare 2 anni e 3 mesi
Condannata per il furti di gioielli, la badante di 39 anni infedele va in carcere: deve scontare 2 anni e 3 mesi
di Talita Frezzi
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Venerdì 10 Settembre 2021, 11:25

SENIGALLIA Due arresti sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Senigallia nella giornata di ieri. Si tratta di un uomo e una donna, arrestati in esecuzione di ordini di carcerazione. Il primo arresto è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Montemarciano che hanno rintracciato un uomo di 45 anni residente ad Ancona, condannato in via definitiva a sei mesi di reclusione per aver provocato un incidente sotto l’effetto dell’alcol.

 
La vicenda 
L’uomo, all’epoca dei fatti – avvenuti nel 2011 – si trovava in Sicilia e si era messo alla guida in stato d’ebbrezza. Aveva perso il controllo della propria auto e provocato un incidente stradale con feriti. Dal conseguente accertamento alcolemico, il tasso di alcol nel sangue era risultato al di sopra di quello consentito dalla legge, pertanto era stato denunciato. Solo oggi, che l’uomo abita ad Ancona, quella condotta grave ha avuto la sua contropartita con la condanna. L’uomo è stato pertanto rinchiuso al carcere di Montacuto dove sconterà la pena. In manette è finita, sempre nella giornata di ieri, anche una donna albanese di 39 anni residente a Jesi. Per lei una condanna più pesante: due anni e 3 mesi di reclusione per furto. La donna, badante infedele, approfittando della situazione lavorativa presso una anziana signora che doveva accudire come badante, le aveva rubato dei gioielli di grande valore sia economico che affettivo. La donna, che all’epoca dei fatti, nel 2013 aveva 31 anni, era domiciliata presso l’abitazione dell’anziana proprio per garantirle un’assistenza continua, anche notturna.

E quella permanenza in casa le era propizia per consumare il furto, anche con la complicità del suo compagno che viveva altrove ma andava molto spesso a trovarla. Propizi erano i momenti di riposo dell’anziana e presumibilmente quelli delle pulizie domestiche, quando la badante poteva gironzolare indisturbata per casa senza destare alcun sospetto. Il furto, denunciato nel 2013 ai Carabinieri di Senigallia, era stato riscontrato a seguito di accurate indagini da parte dei Carabinieri della locale Stazione, che subito avevano concentrato i loro sospetti sulla giovane badante: all’esito di una perquisizione, avevano infatti rinvenuto la refurtiva (una cospicua quantità di gioielli in oro per un valore di circa 13.000 euro) nella stanza dove la badante dormiva. Un’indagine tempestiva e dall’esito positivo, prima che la 31enne potesse piazzare i gioielli sul mercato nero della ricettazione e trasformare i ricordi dell’anziana in denaro. All’epoca del fatto, anche il compagno della badante era stato denunciato per concorso nel reato, ma venne assolto. 


Le indagini
La donna, dopo essere stata denunciata, era tornata in Albania. Aveva fatto passare qualche anno prima di fare rientro in Italia. Aveva cambiato una lettera del cognome, oltre al lavoro (attualmente era dipendente di una ditta di pulizie). Quando i Carabinieri l’hanno rintracciata ha provato a negare che si trattasse di lei, sviando gli investigatori per via di quella lettera diversa nel cognome. Ma il tentativo per quanto scaltro, non è servito. E’ stata arrestata e rinchiusa al carcere femminile di Bologna. 

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