San Paolo, aula vietata alla disabile:
il Comune condannato a pagare

San Paolo, aula vietata alla disabile: il Comune condannato a pagare
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Venerdì 17 Novembre 2017, 10:52
SAN PAOLO DI JESI - Lucia è una donna forte, anche più forte della sua malattia, un’atrofia muscolare spinale che la costringe a vivere su una sedia a rotelle. Ma lei, 41 anni e una grandissima determinazione, non ci sta, non fa vincere la malattia sulla sua vita. E quando le barriere architettoniche del municipio le impediscono di accedere alla sala consiliare e agli uffici comunali per svolgere quel ruolo attivo di cittadina che le spetta, denuncia il Comune per la grave discriminazione di cui è vittima.

E intraprende una battaglia legale che è più una lotta di dignità in cui diventa simbolo di tutte quelle persone con disabilità che a causa delle barriere – reali o culturali – devono restare indietro. Oggi quella battaglia Lucia Giatti l’ha vinta, non da sola perché ha potuto contare sull’aiuto dell’Associazione Luca Coscioni, ma l’ha vinta. La Corte di Appello di Ancona con la sentenza del 14 novembre scorso ha condannato il Comune al pagamento di 15.000 euro a titolo di risarcimento danni per aver discriminato Lucia Giatti, cittadina disabile ed ex consigliere comunale di San Paolo di Jesi. La battaglia legale è iniziata nel 2013 con il sostegno dell’Associazione Luca Coscioni e con l’assistenza legale dell’avvocato Alessandro Gerardi consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni e dell’avvocato Francesco Boschi. I legali si sono appellati alla legge 67 del 2006 sulle misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni.
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