Ancona, perseguita la ex: gomme squarciate e specchietti dell'auto rotti. Stalker a giudizio

Ancona, perseguita la ex: gomme squarciate e specchietti dell'auto rotti. Stalker a giudizio
Ancona, perseguita la ex: gomme squarciate e specchietti dell'auto rotti. Stalker a giudizio
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 1 Marzo 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 15:12

ANCONA - I messaggi persecutori, dove si alternavano insulti a richieste di riallacciare la relazione, le gomme dell’auto squarciate e, poi, il danneggiamento degli specchietti. È il quadro accusatorio che la procura di Ancona ha addossato a un marocchino di 30 anni, portandolo a giudizio con l’accusa di stalking e danneggiamento. Vittima, nonché parte civile al processo, è la sua ex compagna. 

 
Le misure


Lei, assistita dall’avvocato Manola Micci, ha sporto denuncia lo scorso luglio, dopo l’episodio dei due specchietti dell’auto danneggiati.

Il marocchino era stato collocato ai domiciliari, ora ha pendente l’ordine di non avvicinarsi alla vittima ed è controllato dal braccialetto elettronico. Stando a quanto finora emerso nel corso del processo, i due avrebbero portato avanti tra il 2021 e il 2022 una relazione piuttosto burrascosa, fatta di alti e bassi e numerose litigate. A un certo punto, però, la donna avrebbe deciso di troncare definitivamente il rapporto. E così, stando alla pubblica accusa, sarebbero partiti gli atti persecutori. Per motivi di gelosia, lui l’avrebbe schiaffeggiata più volte, tirata per i capelli e presa per il collo. L’imputazione è basata anche sulla raffica di messaggi che l’imputato, attualmente residente a Jesi, avrebbe inviato all’ex compagna. «Fuggi, è la cosa migliore, ho paura di farti male. Ricorda che ti troverò anche tra vent’anni» il tenore degli sms. 


I danneggiamenti


La situazione sarebbe degenerata nel gennaio dello scorso anno: per l’accusa il marocchino avrebbe preso di mira l’auto della ex, parcheggiata sotto il posto di lavoro, per squarciare due ruote. Parte del blitz è stato ripreso dal sistema di videosorveglianza. Sei mesi dopo, a luglio 2022, il secondo raid: questa volta la procura gli contesta di aver spaccato gli specchietti dell’auto della donna, parcheggiata questa volta sotto casa. «Non mi fermo qui, ti brucio completamente la macchina» le avrebbe detto lui.
L’imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Alessandro Calogiuri, rigetta tutte le accuse. Ma nel 2024 dovrà affrontare un altro processo: un’ulteriore ex lo ha denunciato per il furto del telefonino. Il processo per stalking è stato rinviato al 21 marzo. 

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