ANCONA - I messaggi persecutori, dove si alternavano insulti a richieste di riallacciare la relazione, le gomme dell’auto squarciate e, poi, il danneggiamento degli specchietti. È il quadro accusatorio che la procura di Ancona ha addossato a un marocchino di 30 anni, portandolo a giudizio con l’accusa di stalking e danneggiamento. Vittima, nonché parte civile al processo, è la sua ex compagna.
Le misure
Lei, assistita dall’avvocato Manola Micci, ha sporto denuncia lo scorso luglio, dopo l’episodio dei due specchietti dell’auto danneggiati.
I danneggiamenti
La situazione sarebbe degenerata nel gennaio dello scorso anno: per l’accusa il marocchino avrebbe preso di mira l’auto della ex, parcheggiata sotto il posto di lavoro, per squarciare due ruote. Parte del blitz è stato ripreso dal sistema di videosorveglianza. Sei mesi dopo, a luglio 2022, il secondo raid: questa volta la procura gli contesta di aver spaccato gli specchietti dell’auto della donna, parcheggiata questa volta sotto casa. «Non mi fermo qui, ti brucio completamente la macchina» le avrebbe detto lui.
L’imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Alessandro Calogiuri, rigetta tutte le accuse. Ma nel 2024 dovrà affrontare un altro processo: un’ulteriore ex lo ha denunciato per il furto del telefonino. Il processo per stalking è stato rinviato al 21 marzo.