Regalo di Natale: meno tasse da pagare ad Osimo. Aumentata la soglia di esenzione Irpef

Regalo di Natale: meno tasse da pagare ad Osimo. Aumentata la soglia di esenzione Irpef
Regalo di Natale: meno tasse da pagare ad Osimo. Aumentata la soglia di esenzione Irpef
di Giacomo Quattrini
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Martedì 14 Novembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 12:06

OSIMO La giunta Pugnaloni ha approvato il suo ultimo bilancio di previsione prima delle elezioni comunali della primavera 2024. Rispetto al passato, quando la manovra economicofinanziaria veniva portata al voto in Consiglio comunale ad aprile, questa volta ci andrà già entro dicembre, visto che la giunta ha rispettato la scadenza del 15 novembre avendo già votato il bilancio di previsione per il triennio 2024-2026. Un bilancio nel quale non ci sono ovviamente scossoni per il Piano delle opere pubbliche visto che si è a fine mandato.

 
I dettagli


E così ad emergere è soprattutto una manovra sulla pressione fiscale.

In particolare, ampliando di circa il 10% la platea dei contribuenti che saranno risparmiati dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef nel 2024. In effetti, l’amministrazione ha fatto sapere che verso Natale porterà al voto «una manovra che va incontro alle famiglie per quanto riguarda la pressione fiscale e le tariffe dei servizi a domanda individuale, che restano inalterate» annunciando «uno sforzo sull’aliquota Irpef, aumentando la soglia di esenzione». Soglia che per legge deve avere un valore Isee di almeno 8.000 euro annui mentre il Comune di Osimo già da tempo l’aveva innalzata a 13.000 euro, consentendo a 9.548 contribuenti di essere esentati dal pagamento. Ora questa fascia viene aumentata a 15.000 euro annui, «un valore Isee che risulta essere il più alto in provincia» dice il Comune. In questo modo i cittadini che non dovranno pagare l’Irpef nel 2024 saranno 11.602 in aumento di 2.054 rispetto all’anno scorso. Inoltre, l’aliquota Irpef sopra i 15mila euro annui resta inalterata allo 0,8%.

I contribuenti

Considerando che i contribuenti osimani sono 25.807, il 45% sarà esentato dal pagameto dell’Irpef, mentre nel 2023 era poco più del 35%. «In un periodo di difficoltà economica, come certificano i dati diffusi a Roma, e con l’aumento delle richieste di aiuto anche dalla classe sociale media, era importante -commenta Pugnaloni- che il Comune desse un proprio contributo per quanto di sua competenza, la quale è marginale rispetto alla questione fiscale». Il sindaco però rivendica altre misure già applicate negli ultimi anni sulle tariffe dei servizi a domanda individuale, come l’abbattimento a 50 euro della quota degli scuolabus o l’azzeramento della parte fissa della mensa scolastica. «L’amministrazione sta facendo la sua parte rispettando i limiti imposti dal proprio bilancio, ora -conclude in sostanza Pugnaloni- sono gli enti sovraordinati a dover fare la loro, proteggendo la fasce sociali meno abbienti e garantendo trasferimenti ai Comuni per il settore sociale, specialmente adesso che è venuto meno il Reddito di cittadinanza».

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