ANCONA Due post, lunghi e taglienti, per narrare d’un ospedale che, nonostante abbia infilato per 24 mesi di seguito il titolo di migliore struttura pubblica d’Italia, cambia i connotati. Con la penna, o meglio con la tastiera, Claudio Maria Maffei “tocca”, riserva le sue stilettate a Torrette e al riassetto firmato dal dg Armando Gozzini. A srotolare il nastro della sua ricostruzione, un fermo immagine s’impone, verso la fine. Là, dove scrive: «Ricordo con speranza la famosa espressione del grande Eduardo: adda passà ‘a nuttata». Medico, un passato da direttore sanitario, prima dell’ex Umberto I, poi dell’Inrca, Maffei, che oggi è coordinatore del tavolo sanità del Pd Marche, va dritto al nucleo della polemica, che si consuma sulle colonne del nostro giornale.
Scelta sofferta
Il suo sfogo online: «Il manager scelto dalla Regione per via Conca ha proceduto d’ufficio alla riorganizzazione della unità operativa di Pneumologia con uno stile che si desume dalle sue dichiarazioni a proposito della scelta di Lina».
Lo scudo
Non contiene l’amarezza: «Sono espressioni prive di rispetto per la dottoressa e per la gloriosa, lunga storia della Pneumologia di Ancona». Seguono le info necessarie a inquadrare la questione. «Quel reparto costituisce una eccellenza. Di questa attività Torrette è stata fino a oggi leader nazionale e internazionale, come testimoniato sia dai dati di attività, sia dalla processione di specialisti che da tutto il mondo sono venuti qui a fare esperienza». Chiude, la perfezione del cerchio: «Lina di tutto questo è da anni la responsabile prendendo in mano il testimone lasciato dal suo collega, amico e mentore Stefano Gasparini». Sposta, col secondo web-messaggio, l’attenzione su Gozzini, «il direttore generale democratico, come si autodefinisce». Invita a conoscerlo meglio. «Nel curriculum da cui l’esecutivo Acquaroli lo ha chiamato a fare il supermanager della sanità delle Marche, si descrive così: caratteristiche di ascolto, motivazione, comunicazione e coinvolgimento». Ed è sulla base di questa valutazione che ha messo, per scelta della Giunta, «dal 1° febbraio 2023 le sue attitudini a disposizione di Torrette». Maffei non molla: «La sua leadership di tipo democratico - ricorda - ha trovato rapida espressione di lì a un mese». Antonello Maraldo, il direttore amministrativo, con una lettera formale, e neppure 24 ore di preavviso, non è stato riconfermato nell’incarico che sosteneva da sette anni e che avrebbe potuto ricoprire fino a dicembre del 2024. Ricorda: «Maraldo sta ora lavorando molto bene, in qualità di direttore generale, dell’Azienda sanitaria territoriale della Basilicata». La domanda retorica: «Forse la autodescrizione che Gozzini fa del suo stile manageriale è un po’ benevola?». Post scriptum. Il prof Gasparini in tre mosse rispedisce al mittente gli attacchi, sempre di Gozzini. Primo: «Mi accusa di aver lasciato sola la Zuccatosta. Dimentica che sono andato in pensione?». Seconda: «La mia consulenza con il San Raffaele di Milano riguarda la gestione dei pazienti dell’ospedale meneghino. Altro che conflitto d’interesse». Terza: «Le strategie cliniche e quelle operative gestionali sono condivise dal governo clinico? La riorganizzazione della unità operativa di pneumologia non è stata frutto di alcuna partecipazione, ma di una imposizione». Chissà, adda passà ‘a nuttata.