ANCONA - L'infermiere dei vaccini fasulli ha risposto alle domande del giudice. «Ha deciso di rispondere, rendendo dichiarazioni atte a chiarire la propria posizione nella vicenda nella quale è stato coinvolto - afferma l'avvocato difensore di Emanuele Luchetti in carcere per le dosi fake in cambio di soldi a no vax all'hub Paolinelli di Ancona -. E’ sicuramente pentito, si è reso conto dei suoi errori».
Ma Luchetti va oltre, lui era solo un anello del giro scoperto dalla squadra mobile di Ancona grazie a un medico detective che aveva scoperto tutto e ha finto di farsi corrompere per far scattare il blitz della polizia. L'infermiere «ha riferito di aver ceduto alle pressioni ricevute da coloro i quali hanno messo in piedi questo meccanismo, sicuramente spinto dai perduranti personali problemi economici, ma ha anche inteso evidenziare come lui, costretto in custodia cautelare in carcere, sia invece solo un anello della catena, non certo l’organizzatore».
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Prime dichiarazioni che aprono un altro scorcio sull'inchiesta dei falsi vaccini per ottenere il green pass. Inchiesta, accelerata dagli eventi, che vede per tanti omissis che potrebbero celare personaggi coperti per ora da omissis su cui le indagini della procura però sono già concentrate.
Di certo l'inchiesta sembra proprio destinata ad alzare ancora il livello delle persone coinvolte.
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