Pagava gli operai tre euro l’ora: arrestato il titolare egiziano di 36 anni del car wash

L’operazione anti-sfruttamento è stata condotta dai carabinieri
L’operazione anti-sfruttamento è stata condotta dai carabinieri
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Martedì 4 Febbraio 2020, 03:35

FALCONARA  - Operai sottopagati e sfruttati in un autolavaggio di Falconara. È questa l’accusa che sabato ha fatto scattare le manette per un egiziano di 36 anni, gestore di un servizio di car wash in via Mauri a Castelferretti. La struttura, in cui lavoravano almeno tre operai (di cui uno clandestino), è finita sotto sequestro. L’operazione è stata condotta dai carabinieri di Macerata a seguito di un servizio che lo scorso dicembre aveva portato alla chiusura di un altro autolavaggio situato in corso Cavour e gestito sempre dal 36enne.

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I sigilli erano stati apposti dopo che i militari avevano ravvisato l’irregolarità dei dipendenti che, tra l’altro, venivano anche sottopagati. Gli accertamenti avevano svelato anche come all’interno della struttura fosse stato ricavato un locale adibito a dormitorio, trovato in pessime condizioni igienico-sanitarie. Ieri mattina, per quanto riguarda il capitolo falconarese, l’egiziano – incensurato e residente a Chiaravalle - è stato portato in tribunale per la direttissima. Doveva rispondere, come contestato dal pm Marco Pucilli, del reato di sfruttamento del lavoro di tre operai nordafricani.

Il gestore, difeso dall’avvocato Alessandro Pettinari, ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione, tornando subito libero. Dovrà anche pagare una multa di 1.400 euro. Stando a quanto ravvisato dalle indagini, l’uomo avrebbe pagato i dipendenti con una media di tre euro l’ora, approfittando del loro stato di bisogno. Dunque, la paga sarebbe stata di un valore esiguo rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. Si tratta di operai nordafricani di 20, 43 e 26 anni. Quest’ultimo è risultato essere un clandestino e la sua posizione è già stata vagliata dagli uffici della questura dorica per provvedere all’espulsione.

Sulla posizione del 26enne, l’egiziano ha riferito al giudice Maria Elena Cola di non sapere della sua irregolarità sul territorio italiano. Per quanto riguarda i contratti di lavoro, ha sostenuto di averli formalizzati secondo le previste procedure. L’autolavaggio, per i prezzi modici adottati, avrebbe viaggiato su una media di 70 veicoli al giorno. Il blitz dei carabinieri maceratesi è scattato sabato. Quando hanno trovato gli operai sul posto intenti ad armeggiare con spugne e saponi, è scattato l’arresto per l’egiziano. Un uomo già finito lo scorso dicembre nel mirino dei militari. 


Proprio dall’esito dei controlli avvenuti all’interno dell’autolavaggio di Macerata, è scattata l’indagine che ha portato l’Arma a Castelferretti, riuscendo ad individuare la seconda attività gestita dal 36enne. Dopo una serie di accertamenti e approfondimenti investigativi che hanno portato i carabinieri ad analizzare da vicino la situazione lavorativa dell’autolavaggio e le attività portate avanti dagli operai, si è arrivati a stringere le manette attorno ai polsi dell’egiziano.

La struttura di Castelferretti è stata sequestrata come prova della commissione del reato contestato al 36enne. Nei prossimi giorni, la difesa presenterà istanza per togliere i sigilli.

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