Intercettate le mail con i fornitori, aziende nel tranello degli hacker: tre imprenditori beffati

Intercettate le mail con i fornitori, aziende nel tranello degli hacker: tre imprenditori beffati
Intercettate le mail con i fornitori, aziende nel tranello degli hacker: tre imprenditori beffati
di Marco Antonini
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Sabato 14 Gennaio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 17:24

FABRIANO  - Non c’è pace per diversi imprenditori fabrianesi caduti in una trappola tramite computer. Questa volta le cyber truffe che sono in aumento, da tempo, in tutto il comprensorio, hanno provocato rabbia, notti insonni e un ammanco sui conti correnti per complessivi 45mila euro. L’ultimo caso è stato scoperto grazie al fornitore coreano che lamentava ritardi nel ricevere i pagamenti che il titolare, sempre puntualmente, aveva effettuato. 

 
Gli accertamenti


Proprio in questi giorni sono in corso accertamenti da parte degli agenti del Commissariato di Fabriano.

A seguito delle denunce presentate da almeno tre titolari di alcune aziende del posto, infatti, i poliziotti hanno riscontrato un modus operandi già emerso anche in precedenti indagini sempre riguardanti le truffa online e che hanno portato alla denuncia di una giovane nigeriana per truffa, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza e sostituzione di persona. Ora è emerso che gli imprenditori hanno messaggiato per mesi con il “man in the middle”, cioè con un hacker che si è inserito tra due entità che stanno cercando di comunicare tra loro, avvelenando la comunicazione e intercettando i messaggi inviati. In poche parole gli imprenditori erano convinti di parlare tramite email con i propri fornitori, ma così non era.

L’ultimo malcapitato, impegnato nel settore della lavorazione e commercializzazione di manufatti in legno, ha spiegato di aver proceduto, come da prassi, al pagamento mediante bonifici bancari sugli Iban indicati dal fornitore. Il pagamento andato a buon fine veniva poco dopo confermato anche via mail dal beneficiario, il presunto fornitore. 


Trascorsi alcuni giorni dal pagamento l’imprenditore, è stato contattato telefonicamente dal fornitore coreano. Quest’ultimo lamenta di non aver ricevuto alcun accredito malgrado la scadenza del termine concordato. Non è bastato all’imprenditore spiegare di aver provveduto al pagamento di quel determinato preventivo, con apposito Iban e bonifico, per calmare gli animi. È servito tempo per capire che un hacker aveva sostituto l’Iban, si era impossessato di quella conversazione al posto del fornitore, che non ne sapeva nulla, e che, purtroppo, quella corrispondenza mail dell’imprenditore non era con il fornitore, ma con un truffatore. 


La corrispondenza falsata

I poliziotti fabrianesi hanno accertato che in quest’ultimo e negli altri analizzati c’è stata un’abusiva intromissione nella corrispondenza e-mail intercorsa tra due società legate da rapporti di natura commerciale che ordinariamente gestiscono anche mediante web-mail. Il Commissariato è al lavoro per identificare gli autori del reato e invitato tutti ad accertarsi dell’effettiva titolarità del conto sul quale corrispondere denaro prima di procedere al pagamento.


 

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