ANCONA - Tagliente il premier Draghi. «Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con i malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo». Il responsabile della Salute Speranza, al suo fianco, ammette tuttavia che «l’adesione è stata straordinariamente rilevante. Agiremo su una quota che è molto residuale».
Ma è su quel “residuale” che si genera il corto circuito. È il caso d’un medico dorico: non ha voluto vaccinarsi e ha continuato a esercitare la professione in un ambulatorio del centro di Ancona.
I numeri
La guerra al Covid ha fronti frastagliati. A Torrette ieri, dov’erano occupate 140 delle 141 postazioni convertite alla causa, sono stati attivati al Cov4, al quinto piano del corpo centrale, 6 dei 12 nuovi letti di sub-intensiva messi in bilancio. Fuori, sul piazzale di fronte all’area di prima emergenza, non s’è ripetuta la processione delle ambulanze, in coda con a bordo i contagiati. Nel pomeriggio, al pronto soccorso, erano 15 i positivi in attesa di destinazione e 28 i pazienti non compromessi dal virus che aspettavano in zona-free. E mentre si compiva la liturgia dei ricoveri, in un ambulatorio di Malattie infettive, attrezzato con quattro poltrone, sono state somministrate le prime due dosi di anticorpi monoclonali. La terapia alternativa alla degenza ospedaliera è riservata a soggetti che, se contagiati, rischiano di sviluppare la malattia in forma gravissima e mortale.
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I robot Apoteca, una sintesi tecnologica raggiunta tra gli Ospedali Riuniti e l’impresa Loccioni, erano lì a garantire la corretta composizione di quel preparato, stoccato per tutte le Marche negli spazi della struttura regionale. Con l’ultimo carico, quel prezioso tesoretto è arrivato a 400 fiale, 40 delle quali destinate a Torrette. Fronti frastagliati, davvero. Perché da lunedì inizierà, sempre nel quartier generale sanitario alle porte di Ancona, la vaccinazione - con Pfizer o Moderna - dei pazienti più fragili. In una struttura unica, centralizzata, verranno somministrate fino a 150 dosi al giorno. Dieci, tra camici bianchi, infermieri e operatori sanitari garantiranno l’immunizzazione a circa 2mila persone. I due ambulatori dedicati sono stati tarati per 12 settimane.
La gestante
Continua a dichiararsi «cautamente ottimista» Alessandro Simonini. È dal fronte del Salesi che si leva la voce del primario della Rianimazione, dove da martedì è ricoverata, con una polmonite bilaterale interstiziale da Covid, una trentenne del Pesarese alla ventottesima settimana di gravidanza. La paziente continua a essere trattata con ventilazione non invasiva. I medici, nonostante l’equilibrio respiratorio sia delicato, escludono ancora l’intubazione, che potrebbe comportare conseguenze negative sul feto. Il ritmo non si placa neppure all’Inrca, l’istituto per la cura degli anziani della Montagnola: nei quattro reparti declinati sulle urgenze del Coronavirus erano 58 i positivi. Un intubato, in serata, era stato trasferito a Torrette. Fronti complementari.
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