Ancona, zuffa sugli spalti durante la partita di calcio giovanile. Daspo di un anno per padre e figlio. Riconosciuti grazie a un video

Ancona, zuffa sugli spalti nella gara giovanile. Daspo di un anno per padre e figlio
Ancona, zuffa sugli spalti nella gara giovanile. Daspo di un anno per padre e figlio
di Federica Serfilippi
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Giovedì 30 Novembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:02

ANCONA L’esultanza di un tifoso per il gol-vittoria segnato dalla squadra ospite aveva fatto scatenare la zuffa sugli spalti del Giuliani di Torrette, dove si stava giocando la gara di calcio dei Giovanissimi tra la Dorica Portuali e la Biagio Nazzaro di Chiaravalle. In tre erano finiti al pronto soccorso. Sul posto erano dovute intervenire le Volanti della polizia. Al termine degli accertamenti, come aveva riportato il Corriere Adriatico, la questura ha denunciato per lesioni in concorso due tifosi della squadra di casa, padre e figlio, rispettivamente di 49 e 18 anni. 


Il provvedimento

Ma non è tutto.

Entrambi sono stati colpiti dal Daspo: per un anno non potranno più accedere ai luoghi del territorio nazionale dove si tengono le manifestazioni sportive. Le misure sono state elaborate dalla Divisione Anticrimine della questura, mentre le denunce sono arrivate dopo le indagini portate avanti dalla Digos. Fondamentali sono state le riprese amatoriali registrate con il cellulare da un tifoso presente sugli spalti. Stando a quanto emerso, il caos era esploso proprio alla fine della partita terminata con un rocambolesco 3-2 per la Biagio. Dopo l’esultanza di un tifoso ospite, padre e figlio denunciati avevano iniziato «ad insultare gravemente due tifosi dell’altra squadra presenti sugli spalti, giungendo al punto di aggredirli fisicamente con pugni al petto» come ricostruito dalla questura.

Gli accertamenti

In tre erano finiti all’ospedale: un papà, una mamma e un ragazzino, tutti sostenitori della Biagio. Ferite non gravi, per fortuna, ma sufficienti a far scattare l’indagine e la reazione indignata dei calciatori della Dorica Portuali. Uno di loro aveva deciso di coinvolgere i compagni di squadra nella stesura di una lettera indirizzata ai genitori. «Cari mamme e papà, non vogliamo farvi una ramanzina perché abbiamo solo 13 anni ma vogliamo solo giocare a calcio e non è necessario arrabbiarsi contro qualcun altro di cui, fino a due secondi prima, non conoscevate neanche il nome. Questa spiacevole esperienza non si ripeta mai più». Il messaggio era rimbalzato via chat da un cellulare all’altro ed era stato accolto con favore ed elogiato dalla Dorica Portuali che si spende da sempre per la crescita dei ragazzi. La società stessa si era complimentata con «il gruppo 2010 per la maturità e la sensibilità mostrata nello scrivere la lettera». Il club «rinnega nella maniera più assoluta ogni forma di violenza o discriminazione».

Il pugno duro

Con questi ulteriori provvedimenti salgono a 32 i Daspo sportivi emessi dall’inizio dell’anno. Le parole del questore: «Lo sport deve essere strumento per insegnare ai nostri giovani la capacità per affrontare e risolvere i problemi e le avversità che possono presentarsi nella vita. Lo sport insegna valori come l’inclusione, il lavoro di squadra, l’autodisciplina. Ciò che accade, talvolta, al margine degli eventi sportivi, soprattutto calcistici, è inammissibile ed intollerabile. Colpiremo inesorabilmente tutte le condotte violente o in violazione di legge».

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