Ancona, trasferito da Montacuto a Forlì: muore in cella un giovane papà, aperto fascicolo per omicidio colposo

Ancona, trasferito da Montacuto a Forlì: muore in cella un giovane papà
Ancona, trasferito da Montacuto a Forlì: muore in cella un giovane papà
di Talita Frezzi
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 12:00

ANCONA Dal carcere di Montacuto a quello di Forlì, dove Mohamed Medi Cherif, tunisino di 29 anni, è stato trovato morto. Era mezzanotte e 48, della notte di Pasqua. La procura di Forlì ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, ma il padre del giovane, Bechir Cherif che vive a Fabriano, vuol sapere come è morto: se ci sono responsabilità nella tragedia o se si tratta di un decesso per cause naturali, consapevole del grave e cronico stato di tossicodipendenza del figlio. 


L’accertamento

Il genitore della vittima ha nominato un legale di fiducia, l’avvocato Ruggero Benvenuto, per accompagnarlo nella tortuosa e dolorosa strada della burocrazia verso l’accertamento della verità, qualunque essa sia.

A cominciare dall’esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore della procura di Forlì Sara Posa ed eseguito dal medico legale lunedì aprile all’obitorio di Forlì. L’avvocato ha inoltre richiesto la copia della cartella clinica di Mohamed Medi e l’intera documentazione medica, per valutare le terapie somministrate al detenuto all’interno della casa circondariale di Forlì dove è stato trovato senza vita. Più volte – come spiega l’avvocato – erano state inoltrate richieste nelle scorse settimane interpellando il Sert e cercando di far trasferire il suo assistito in una comunità terapeutica nel sud delle Marche. Numerosi tentativi non riusciti in tempo. «Con l’acquisizione delle cartelle cliniche e della documentazione sanitaria per ricostruire le terapie somministrate intendiamo chiarire se le sue condizioni di grave tossicodipendenza fossero compatibili con il regime carcerario» dice Benvenuto. Mohamed Cherif, senza fissa dimora e padre di una bambina di 5 anni, era stato trasferito al carcere di Forlì tre mesi fa da quello di Montacuto, dove era stato rinchiuso il 24 aprile 2023. Lo aveva deciso la direzione carceraria a causa di alcuni problemi avuti in cella con altri detenuti e per aver manifestato gravi segni di squilibrio con gesti autolesionistici. Si era procurato dei tagli alle braccia e alla spalla destra con una lametta. 

Il passato

Il 29enne tunisino era stato rinchiuso a Montacuto a regime di custodia cautelare per una condanna in primo grado a tre anni di reclusione per una rapina commessa a Jesi lo scorso anno, quando era stato arrestato per aver preso a calci l’auto di un uomo a cui aveva chiesto del denaro. La sentenza non era ancora definitiva. La difesa era in procinto di presentare ricorso in appello contro la sentenza per rapina. 

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