San Martino, doccia fredda, il Comune boccia il parcheggio: «Valutiamo un’alternativa»

L’Amministrazione vuole rinunciare al progetto del multipiano da 6 milioni Zinni: «Spesa alta e pochi posti, al vaglio una soluzione a ridosso del centro»

San Martino, doccia fredda, il Comune boccia il parcheggio: «Valutiamo un’alternativa»
San Martino, doccia fredda, il Comune boccia il parcheggio: «Valutiamo un’alternativa»
di Andrea Maccarone
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 12:14

ANCONA Il dramma dei parcheggi in centro, un copione che va in scena ogni weekend. O in concomitanza dei grandi eventi. Fatto sta che in mancanza di contenitori idonei a dare una risposta alla crescente domanda di posti auto, la soluzione più semplice, messa in atto dagli utenti del centro, è dettata dalla creatività e dall’improvvisazione. Tradotto: sosta selvaggia e caos nelle vie della città, non adatte a soddisfare una richiesta in costante aumento. Servono più spazi in prossimità del centro, se non nel cuore della città. La precedente Amministrazione aveva intravisto una possibilità nel park San Martino: una struttura di 6 piani, di cui due interrati, con 111 posti auto più 3 per i disabili. Costo dell’operazione: 5,5 milioni di euro. «Troppa spesa, poca resa» commenta il vicesindaco e assessore alla Mobilità, Giovanni Zinni.

I dubbi

Che la Giunta Silvetti non avesse una buona considerazione del park San Martino lo si sapeva già.

Il sindaco stesso, neanche troppo tempo fa, si era espresso in maniera piuttosto netta: «Ho chiesto una ricognizione all’assessore Tombolini perché i costi stanno lievitando ed ogni posto auto comincia ad essere pesato in oro». Ma adesso è il suo vice a rincarare la dose: «Stiamo valutando soluzioni alternative in prossimità del centro - ha annunciato -, se le troviamo il progetto del park San Martino lo blocchiamo». Chiaro, no? La volontà dell’amministrazione comunale è intercettare un piano B. «Lo stiamo studiando - assicura Zinni -. Il ragionamento ricade su un’area che sia a ridosso del centro e che copra l’esigenza di parcheggi richiesta dall’utenza». Quindi il progetto del park San Martino sarebbe sempre più in bilico, per non dire già affossato. Non ostante il progetto definitivo ed esecutivo sia pronto da tempo e lasciato in eredità dalla giunta Mancinelli. Ma alla nuova Amministrazione non convincono i costi. «Troppo alti - sottolinea Zinni - per così pochi posti». Quindi dietrofront. Si abbandona il progetto per un’alternativa più convincente. Il problema è che però, al momento, l’alternativa non c’è. E intanto la possibilità di poter avere 111 posti auto in più, in pieno centro, rimane in sospeso.

Il Piano della mobilità

Lo strumento chiave per delineare al meglio lo scenario della mobilità cittadina è il Pums. «Se ne sta occupando la società Sintagma sulla base delle correzioni che abbiamo predisposto» riprende Zinni. Perché il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) è centrale anche rispetto al tema dei parcheggi? Semplice: «Perché è dal Pums che esce il piano dei parcheggi» spiega il vicesindaco. In settimana Sintagma dovrà restituire il documento corredato di tutte le prescrizioni fatte dal Comune. Da evidenziare però, che il Pums è un documento strategico «non di pianificazione - puntualizza Zinni -. Detta una linea, ma non è di definizione». Dunque tiene conto di obiettivi da raggiungere, ma non ingabbia l’Amministrazione in percorsi da attuare in via obbligatoria. La giunta Silvetti non ha mai nascosto una predilezione per l’alleggerimento del traffico in centro attraverso l’attuazione di una cintura di parcheggi scambiatori in prossimità del cuore della città.

Oltre le ipotesi

In questo disegno si inseriscono: il terminal Verrocchio, il park degli Archi, l’ipotesi di un parcheggio in zona Vallemiano in zona ex Mattatoio, piazza D’Armi e in area portuale all’ex Zipa. Di tutti, l’unico esistente è lo scambiatore degli Archi. Gli altri fanno ancora parte del pianeta delle idee. Il più vicino alla concretezza è quello di piazza D’Armi che vedrà la luce con la riqualificazione dell’area grazie al Pnrr.

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