ANCONA - Massacrata di botte dall’ex compagno, già denunciato più volte e attualmente a piede libero. Vittima, una ragazza di 24 anni, trasferita domenica sera in ospedale, prima ad Osimo e poi a Torrette, per i pugni al volto. Diagnosticato un versamento al timpano, ma dovrà fare altri accertamenti per scongiurate traumi più gravi al viso. È stata dimessa con una prognosi di 30 giorni ed è potuta tornare a casa.
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«Ma è terrorizzata, così come la sua famiglia» afferma il suo avvocato, Manuela Caucci, che è anche presidente per la provincia di Ancona dell’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia. «La procura – incalza il legale - deve intervenire al più presto, già nella prima denuncia avevamo chiesto un divieto di avvicinamento per l’ex compagno. Non so cosa altro si deve aspettare». La storia delle vittima inizia poco prima del lockdown. Da quanto raccolto nella denuncia, dopo l’ennesimo svilimento subito a livello morale, la giovane ha deciso di lasciare assieme a sua figlia piccola la casa che divideva con il compagno.
L’ultima integrazione, ieri mattina, con l’episodio di domenica sera. Le prime quattro sono state depositate a causa «dell’atteggiamento martellante di lui» per la sequela di messaggi e chiamate inoltrate e per i pedinamenti e appostamenti denunciati dalla 24enne, «costretta a non uscire più di casa da sola per lo stress psicologico accumulato». Domenica, l’aggressione è scattata quando lei, nei pressi dell’abitazione dei genitori, era in compagnia di un ragazzo con il quale era uscita per comprare un gelato. Essendo la prognosi superiore a 20 giorni, l’ipotesi di reato di lesioni è perseguibile d’ufficio. «La procura - conclude il legale – deve intervenire. Non vorrei che questo atteggiamento molto restrittivo sia causato del fatto che purtroppo ci sono dei casi in cui le denunce sporte a volte sono finalizzate a strumentalizzare procedimenti di separazioni e divorzi. Ma non si può generalizzare».
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