ANCONA - È possibile che il sindaco dica una cosa e gli uffici ne facciano un’altra? Sì. Titolo: la pista ciclabile degli Archi. Svolgimento: Silvetti la vuole portare sotto-mura, gli uffici comunali approvano il progetto originale. Conclusioni: il sindaco lo blocca.
La storia
Riavvolgiamo il nastro. La storia risale ai tempi della precedente amministrazione comunale. La giunta Mancinelli aveva avviato l’iter per la realizzazione della pista ciclabile di via Marconi fino a via XXIX Settembre. Il centrodestra, all’ora all’opposizione, aveva sempre lanciato sassate sul progetto, considerato troppo dispendioso e con ricadute per niente positive sulla città. Ora che sono loro al governo, si trovano ad aver ereditato l’incombenza dell’infrastruttura: 600mila euro di fondi ministeriali, 29mila euro dalla Regione e circa 500mila euro di mutui. Quindi gli uffici tecnici comunali hanno mandato avanti la pratica. Ma nel frattempo il sindaco andava in loco, con il presidente dell’autorità portuale, Vincenzo Garofalo, per valutare l’opportunità di far passare la ciclabile sotto le mura di via XXIX Settembre.
L’alt
Dunque lo scorso 26 giugno il Comune ha approvato il progetto esecutivo.
Le risorse
C’è, però, un aspetto da tenere conto: ed è quello delle risorse ministeriali stanziate. Nel caso la giunta comunale decidesse di bocciare la ciclabile, quei 600mila euro andrebbero in fumo perché non potrebbero essere reinvestiti in altre opere. Benché Silvetti abbia già detto che «non tutto ciò che si perde è un danno», rimane il fatto che si è presentata un’opportunità alla città e questa verrebbe gettata come se nulla fosse. A meno che, ed è ciò che si augura il sindaco, l’autorità portuale non dia l’ok per lo spostamento.
Andrea Maccaron