ANCONA - Avere atleti di livello mondiale e non dare loro la possibilità di allenarsi in maniera adeguata. È il paradosso di Ancona e dell’atletica leggera, la regina degli sport. Succede che, come già ampiamente documentato, il campo Italico Conti delle Palombare si presenti con la pista completamente rovinata e quasi non utilizzabile da questi atleti, che rischiano seriamente di farsi male e di pregiudicare tutta l’attività.
Il grido d’allarme era stato lanciato da Gianmarco Tamberi, campione olimpico, che si appresta a disputare i mondiali di Budapest della terza decade di agosto.
I tempi stretti
«I mondiali sono tra poco più di un mese, le Olimpiadi il prossimo anno, il senso del ragionamento di chi deve convivere con questa situazione, non possiamo aspettare i tempi burocratici». Tamberi ha provveduto a far applicare delle stuoie sul tartan ma è una soluzione tampone e non può essere utilizzata da chi, come i mezzofondisti, utilizzano la pista nella sua interezza. «Facciamo veramente fatica a preparare un mondiale ad Ancona – lamenta Fabrizio Dubbini, allenatore proprio di Barontini e Bancolini – perché la pista non ne vuole più. Si era parlato di una rifacimento ma non ne sappiamo più nulla ed il tempo stringe. Al di là della disponibilità dei gestori degli impianti, rimane il fatto che la pista non è idoneo per una preparazione degna di questo nome».
«La pista – prosegue Dubbini – è diventata una fonte di infortunio ed in cui è complicato allenarsi. Tamberi è riuscito a farsi portare delle stuoie per garantire elasticità ed equilibrio maggiore ma per appena 80 metri. Non mi sembra una cosa idonea per un atleta del suo livello. Qui serve manutenzione e idoneità di questo impianto che potrebbe essere un gioiellino ed aiutare i nostri talenti ma che purtroppo non lo è. Ho sentito parlare di un assessore solo per l’Ancona calcio ma qui servirebbe anche di una persona che si occupa dell’impiantistica in generale, tanto più che stiamo parlando non di serie C ma di eccellenze mondiali, atleti a livello internazionale che meriterebbero un trattamento migliore».