Paura a Montacuto, sgabello contro infermiera e alla guardia: «Ti sparo in faccia». Condannato

Paura a Montacuto, sgabello contro infermiera e alla guardia: «Ti sparo in faccia». Condannato
Paura a Montacuto, sgabello contro infermiera e alla guardia: «Ti sparo in faccia». Condannato
di Federica Serfilippi
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Sabato 10 Febbraio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:55

ANCONA - Pur di non sottoporsi alla terapia farmacologia avrebbe fatto il diavolo a quattro, brandendo prima uno sgabello per colpire l’infermiera e le guardie della Polizia Penitenziaria. Minacciando poi un agente: «Quando esco ti sparo in faccia». È la ricostruzione accusatoria con cui la procura ha fatto finire a giudizio un pugliese di 28 anni, all’epoca dei fatti detenuto nel carcere di Montacuto.

Ieri, il giovane è stato condannato dal giudice Pietro Renna a scontare sette mesi di reclusione, pena sospesa, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, contestato dopo l’episodio avvenuto il 13 novembre del 2021 all’interno della casa circondariale di Ancona.

Era difeso d’ufficio dall’avvocato Paolo Zaccaria. Stando a quanto emerso all’epoca dei fatti, il caos si era scatenato perché il detenuto si era opposto alla richiesta di assumere la terapia farmacologica a vista. Si tratta, in via generale, di una modalità adottata proprio a tutela dei carcerati, soprattutto quelli affetti da problemi psichici che talvolta fanno abuso di farmaci.

Il 28enne aveva cercato in tutti i modi di resistere alla somministrazione delle medicine, puntando mani e piedi sulla stipite della porta della stanza, in maniera tale da immobilizzarsi e non sottostare alle condizioni degli operatori. A un certo punto, stando a quanto emerso nel corso del processo, era riuscito a brandire uno sgabello e con quello aveva cercato di colpire la povera infermiera e gli agenti della Penitenziaria intervenuti in maniera massiccia per evitare che il caos potesse degenerare e fare feriti.

Il 28enne sarebbe anche riuscito a lanciare lo sgabello, senza fortunatamente prendere nessuno e anche grazie all’intervento di un altro detenuto che aveva cercato di bloccarlo. Stando all’accusa, se l’era presa anche con un vice ispettore: «Da oggi hai un nemico in più, quando esco ti sparo in faccia».

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