ANCONA - Pur di non sottoporsi alla terapia farmacologia avrebbe fatto il diavolo a quattro, brandendo prima uno sgabello per colpire l’infermiera e le guardie della Polizia Penitenziaria. Minacciando poi un agente: «Quando esco ti sparo in faccia». È la ricostruzione accusatoria con cui la procura ha fatto finire a giudizio un pugliese di 28 anni, all’epoca dei fatti detenuto nel carcere di Montacuto.
Ieri, il giovane è stato condannato dal giudice Pietro Renna a scontare sette mesi di reclusione, pena sospesa, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, contestato dopo l’episodio avvenuto il 13 novembre del 2021 all’interno della casa circondariale di Ancona.
Il 28enne aveva cercato in tutti i modi di resistere alla somministrazione delle medicine, puntando mani e piedi sulla stipite della porta della stanza, in maniera tale da immobilizzarsi e non sottostare alle condizioni degli operatori. A un certo punto, stando a quanto emerso nel corso del processo, era riuscito a brandire uno sgabello e con quello aveva cercato di colpire la povera infermiera e gli agenti della Penitenziaria intervenuti in maniera massiccia per evitare che il caos potesse degenerare e fare feriti.
Il 28enne sarebbe anche riuscito a lanciare lo sgabello, senza fortunatamente prendere nessuno e anche grazie all’intervento di un altro detenuto che aveva cercato di bloccarlo. Stando all’accusa, se l’era presa anche con un vice ispettore: «Da oggi hai un nemico in più, quando esco ti sparo in faccia».