Due studenti in attesa del tampone: decisa una quarantena preventiva

Due studenti in attesa del tampone: decisa una quarantena preventiva
Due studenti in attesa del tampone: decisa una quarantena preventiva
di Federica Serfilippi
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Sabato 10 Ottobre 2020, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 08:49

ANCONA  - Dopo il caso positivo riscontrato al Savoia-Benincasa, tremano altri due istituti superiori a causa dell’emergenza Covid-19. Sia l’Istvas che il liceo scientifico Galilei sono in attesa dell’esito del tampone a cui si sono sottoposti due alunni. Nel caso dell’istituto di via Trevi si tratta di uno studente minorenne, a casa dallo scorso mercoledì dopo aver saputo della positività di un familiare.

Studentessa positiva al Covid: la classe finisce in quarantena

Per quanto riguarda i plessi di via Salvador Allende, il caso sospetto riguarda una ragazza del quinto anno che ha smesso di frequentare le lezioni martedì.

Nel frattempo che il Dipartimento di Prevenzione comunichi ai rispettivi responsabili Covid e dirigenti scolastici l’esito del test, le scuole si sono autotutelate. Pur non rientrando nel protocollo di sicurezza, sia il Galilei che l’Istvas hanno deciso di mettere in quarantena preventiva le classi dei due alunni che potrebbero aver contratto il Covid. Ma c’è di più: a casa non sono solo stati fatti rimanere gli studenti ma, al Vanvitelli-Stracca-Angelini, anche i docenti che hanno avuto contatti con il caso sospetto. Si tratta di precauzioni adottate per non rischiare oltremisura ed evitare il formarsi di eventuali focolai all’interno dei contesti scolastici. Per la serie, meglio prevenire che curare poi.

«Siamo in attesa del test a cui si è sottoposto ieri mattina (giovedì, ndr) uno studente – afferma Francesco Savore, dirigente insediatosi quest’anno all’Istvas -. Ancora non abbiamo i risultati, ma per precauzione abbiamo detto alla classe e ai docenti di rimanere a casa» e procedere dunque con la didattica a distanza. «Abbiamo già provveduto – ha continuato il preside – a sanificare la scuola. Tenere i ragazzi e i professori a casa è una misura straordinariamente preventiva per cercare di evitare il più possibile la diffusione del virus. Un virus che, forse, neanche c’è dato che non abbiamo l’esito. Ma, da dirigente scolastico, mi chiedo: è mai possibile che dopo quasi 48 ore non c’è il risultato del tampone? Se vogliamo tenere aperte le scuole in tutta sicurezza, serve una velocizzazione per la processione dei test». E ancora: «Se non vogliamo chiudere le scuole è necessario avere dei test rapidi». All’Istvas un primo caso sospetto era spuntato all’inizio dell’anno scolastico. «Ma in quell’occasione – ha rimarcato Savore – la negatività era emersa subito». 


In quarantena preventiva anche una quinta classe del Galilei. È in attesa di responso una studentessa. «Non vogliamo rischiare – ha detto la dirigente Anna Rita Durantini – e da mercoledì i ragazzi sono a casa per procedere con la didattica a distanza. Nei giorni scorsi avevamo studenti con situazioni febbrili, ma è stato un falso allarme». Ovviamente, se il tampone (la ragazza è in attesa del secondo, poiché il primo sarebbe stato elaborato in un laboratorio non convenzionato con l’Asur) dovesse essere negativo, torneranno tutti in classe. Nel caso dell’Istvas, invece, la negatività farà tornare a scuola solo i compagni dello studente: lui deve comunque seguire la quarantena data la positività di un familiare. Al Savoia-Benincasa, attualmente, c’è una calsse quinta in isolamento (22 alunni e 6 professori) per una studentessa positiva. Si tratta del secondo caso di Coronavirus dall’inizio dell’anno. Il Covid-19 è entrato anche al liceo scientifico Cambi-Serrani di Falconara: un alunno è risultato essere positivo al tampone giovedì.

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