Ancona, due mesi per salvare
il centro tennis a Pietralacroce

Ancona, due mesi per salvare il centro tennis a Pietralacroce
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Sabato 22 Agosto 2015, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 16:57
ANCONA - Due mesi di tempo per regolarizzare la propria, pesante, posizione economica nei confronti del Comune oppure scomparire dalla storia sportiva della città. E' questa la prospettiva che si presenta all'AT Ancona, la gloriosa società di tennis che opera da oltre 20 anni al centro tennis di Pietralacroce, dopo l'ordinanza di sgombero emessa dl Comune (affittuaria dell'impianto di proprietà della Regione). In pratica se l'AT Ancona non riuscirà a sanare le proprie pendenze (si parla di circa 40.000 euro) dopo 84 anni di vita (venne fondata nel 1931 da Umberto Gabbucci, che chiese il permesso di costruire i campi allo stadio Dorico) dovrà cessare l'attività. Dal Dorico l'AT Ancona rimase fino a metà degli anni'90 per poi approdare a Pietralacroce, dove vennero organizzati eventi importanti come gli assoluti del 1991, i match di Federation Cup Italia-Canada del 1995 e soprattutto Italia-Stati Uniti (con le sorelle Williams) del luglio 1997, che richiese un contributo di diversi centinaia di milioni delle vecchie lire per ristrutturare l'impianto. E da cui iniziarono i guai finanziari. Venne stipulata una convenzione, che scadrà nel 2018, fra Regione e Comune di Ancona (che a sua volta diede la gestione all'AT Ancona) che ora, alla luce dei fatti potrebbe anche essere rivista. "Sicuramente si dovrà ragionare con il Comune- afferma Fabio Sturani, che come assessore allo Sport fu il regista dell'operazione- in quanto sono anche venuti meno i vincoli di mantenimento della struttura, in evidente decadenza, ribadendo che si tratta di un'area pubblica a carattere sportivo e tale rimarrà". Ora si guarda al futuro. Sull'impianto ci sono stati degli interessamenti da parte di privati o nuove società che, peraltro, hanno bisogno di una convenzione molto lunga per riuscire a rientrare degli investimenti necessari visto che l'impianto è in evidente. C'è stato anche l'interessamento del Comitato Marche Fit. "Per statuto non possiamo prendere direttamente in gestione un impianto- afferma il presidente Emiliano Guzzo- ma potremmo affiancare una nuova società e creando nella struttura un Centro Tecnico regionale che potrebbe dare un notevole impulso a tutta l'attività e permettere l'allenamento e la crescita ai migliori giovani delle Marche. Abbiamo avuto contatti sia con Comune che Regione e Coni e siamo in attesa dello sviluppo degli eventi".

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