Continua a fare il bullo pure ai domiciliari: il terrore dei ragazzini portato in carcere

Continua a fare il bullo pure ai domiciliari: il terrore dei ragazzini portato in carcere
Continua a fare il bullo pure ai domiciliari: il terrore dei ragazzini portato in carcere
di Federica Serfilippi
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Venerdì 22 Settembre 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:03

ANCONA - Viola i domiciliari da scontare in una comunità e finisce in carcere, a Montacuto. È stata applicata la massima misura restrittiva nei confronti di un 20enne tunisino, a cui la procura contesta due rapine commesse nel giro di quattro mesi, in piazza Pertini e al Piano. Le vittime? Sempre ragazzini minorenni, a cui venivano strappati i soldi dal portafoglio. 


L’aggravamento


Il provvedimento del gip si è aggravato poiché il 20enne avrebbe violato il regime dei domiciliari che stava scontando in una comunità di accoglienza dallo scorso maggio.

Inoltre, sempre secondo quanto contestato, non si sarebbe mai adattato né alle regole, né alla convivenza con gli altri ospiti della comunità, arrivando ad evadere momentaneamente per poi tornare. Un comportamento che ha fatto scattare il provvedimento del carcere. I poliziotti hanno così raggiunto il 20enne in comunità e mercoledì lo hanno portato a Montacuto dopo aver espletato le formalità di rito. 


La prima rapina contestata risale a fine dicembre 2022, in via Oberdan, proprio davanti alle scuole Faiani. A parlottare tra loro c’erano due ragazzini adolescenti, sui 15 anni. A un certo punto erano stati infastiditi dal tunisino. Stando a quanto ricostruito dalla polizia, lui si era avvicinato al grido: «Soldi, soldi, soldi» e poi aveva messo le mani al collo dei due ragazzini, simulando di avere una pistola celata nella tasca della giacca. Alla fine, era riuscito a prendere 150 euro che si trovavano nel borsellino di una delle due vittime.


Il secondo colpo è dello scorso marzo. In piazza Pertini, nella morsa del giovane tunisino, c’erano finiti altri due adolescenti, un 13enne e un 15enne. Stando alla procura, aveva agito con un complice. Rivolgendosi a una vittima, il rapinatore avrebbe detto: «Se non mi dai i soldi, ti meno». Era riuscito a scappare con dieci euro.
 

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