«Dammi i soldi». «Non ho un euro». E gli rifila un cazzotto in faccia. La madre del 16enne: «Cerchiamo un giovane di colore, aiutateci»

La polizia a Torrette in una foto d'archivio
La polizia a Torrette in una foto d'archivio
di Stefano Rispoli
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Giovedì 12 Maggio 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:26

ANCONA - «Dammi i soldi». «Non ho un euro». Poi il destro, violentissimo, dritto in faccia al ragazzo che si era rifiutato di consegnare il denaro. Un’aggressione in pieno giorno, senza un perché. Ora la mamma lancia un appello: «Se qualcuno ha visto qualcosa o ha delle telecamere esterne che possano aver ripreso la scena, lo segnali». Già perché chi ha sferrato un pugno contro un 16enne di Torrette, nel pomeriggio di martedì, sembra essersi volatilizzato nel nulla, come un fantasma. Eppure sull’occhio dello studente sono ben visibili i segni del cazzotto ricevuto. 

 
L’aggressione-choc è avvenuta attorno alle 14,40 in via Metauro, lungo la strada che dall’Hotel Europa porta alla scuola media Fermi. «Mio figlio era uscito sotto casa per portare a spasso il nostro cane, come fa tutti i pomeriggi da cinque anni a questa parte - racconta la mamma, ancora esterrefatta per quanto successo - ad un certo punto uno sconosciuto gli si è avvicinato. Gli ha chiesto i soldi, lui ha risposto che non ne aveva, anche perché non aveva il portafogli con sé. E quello, senza aggiungere altro, gli ha dato un destro in faccia». Lo studente non ha avuto nemmeno il tempo di realizzare cosa fosse accaduto. Il dolore per il colpo subito gli ha anestetizzato la mente: incredulo, impaurito, è tornato a casa per chiedere aiuto, mentre il misterioso aggressore si è dato alla fuga a piedi. 
Lo studente si è presentato dalla madre tenendosi una mano sull’occhio.

«Gli ho chiesto cos’aveva combinato e mi ha spiegato di essere stato picchiato senza motivo da un ragazzo che non conosceva, solo perché non aveva voluto consegnargli i soldi che quello pretendeva - aggiunge la donna - l’istinto di una madre è quello di proteggere il proprio figlio, per cui siamo usciti di nuovo in strada per dare la caccia a quel tizio.

Siamo andati anche alla scuola media dove il pomeriggio si tengono corsi per ragazzi stranieri, ma non abbiamo visto nessuno di sospetto». L’aggressore è un giovane di colore: «Secondo la descrizione che ha fatto mio figlio, aveva sui vent’anni, era alto circa un metro e 85, era vestito completamente di nero, con capelli corti, una maglia a maniche corte e uno zaino scuro sulle spalle». 


Madre e figlio hanno chiamato il numero unico d’emergenza 112 per farsi aiutare nelle ricerche che, purtroppo, non hanno dato esito positivo. Per il momento, la donna ha preferito non sporgere denuncia. Per il 16enne non si è reso necessario il trasporto all’ospedale. «Ha solo un occhio nero, è tornato a casa impaurito, ma si è ripreso e non ha niente di rotto per fortuna - sospira la mamma - ma dopo ci rifletti e giungi alla conclusione che è andata bene così: magari quel ragazzo poteva essere armato e se mio figlio avesse reagito, chissà cosa sarebbe successo. Non ha provato nemmeno a difendersi, è rimasto spiazzato: non si riusciva a capacitare di quanto accaduto». In via Metauro, in quel momento, non passava nessuno. L’aggressore è scappato a piedi dopo aver sferrato il pugno. Non ci sono testimoni. La speranza è che qualche spycam privata della zona possa aver immortalato la scena o quantomeno la fuga.

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