Osimo, alla porta c’è un finto carabiniere, nonnina consegna soldi e gioielli. Si era presentato come «Capitano Primo»

Raffica di tentate truffe. Le scuse: multe da pagare o incidenti

Colpo di scena alla festa universitaria, i carabinieri si sono infiltrati e sono riusciti a far controllare dai colleghi tutti quelli che erano sembrati in possesso di droga
Colpo di scena alla festa universitaria, i carabinieri si sono infiltrati e sono riusciti a far controllare dai colleghi tutti quelli che erano sembrati in possesso di droga
di Giacomo Quattrini
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Domenica 7 Gennaio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 11:45

OSIMO Anziana truffata da un finto carabiniere che, con varie scuse, è riuscito telefonicamente a convincere la donna ad aprirgli la porta di casa in piazza Leopardi, pieno centro storico di Osimo. Abitazione dalla quale il finto militare è riuscito a portare via soldi e gioielli, spingendo la nonnina a consegnarglieli per sistemare una vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto un famigliare. L’anziana si è resa conto solo dopo di essere finita in una trappola e si è presentata in lacrime in caserma, raccontando che, dall’accento, l’uomo che si era presentato come carabiniere potrebbe essere di origini campane. 

Paura e rabbia

La truffa consumata poteva non essere l’unica l’altro giorno. Perché venerdì sono state decine le segnalazioni arrivate alla stazione dei carabinieri di Osimo per telefonate sospette. In alcuni casi il truffatore si presentava come “Capitano Primo”, forse per essere più credibile. In tutte le circostanze ha comunque usato la scusa di un incidente di un famigliare della persona da raggirare, che però si è quasi sempre resa conto della situazione alquanto sospetta, allertando parenti e forze dell’ordine. In un caso, in via Fontemagna, sempre in centro storico, non lontano dalla vittima di piazza Leopardi, il finto carabiniere ha usato più di uno stratagemma per convincere una anziana a rimanere da sola in casa. Dalle cose che ha detto ha dato chiaramente l’idea di averla tenuta sotto osservazione, conoscendone nomi di parenti e presenza nell’appartamento al piano sopra di genero e nipote. «Mia mamma ha risposto ad una prima telefonata nella quale -racconta la figlia- dei finti carabinieri le dicevano che papà, che ha 86 anni ma guida, aveva preso una multa per essere passato col semaforo rosso e che doveva recarsi subito dai carabinieri di Osimo».

La telefonata

L’anziana preoccupata si è rivolta al genero e gli ha passato la telefonata.

La cosa non ha per nulla intimorito i truffatori, che hanno insistito convincendo anche l’uomo che bisognava recarsi in caserma. «Solo che -continua la donna nel suo racconto- pochissimi minuti dopo i carabinieri hanno telefonato di nuovo a mia madre chiedendo se papà e mio cognato fossero usciti per andare in caserma, mia madre gli ha detto di sì e loro gli hanno chiesto se era rimasta sola in casa». Volevano accertarsi di poterla raggirarare più facilmente, ma l’anziana ha risposto che al piano di sopra c’era la nipote adolescente e così i truffatori per cercare di far uscire di casa anche lei, hanno inventato una seconda scusa, quella dell’incidente stradale della figlia, la mamma della ragazzina, chiamandola anche per nome, e che bisognava preparare dei soldi e portarli in via Cinque Torri dove c’era stato lo schianto, con tanto di suono delle sirene sullo sfondo. «Qui mamma -continua la signora- si è insospettita, ha chiamato mia sorella che ovviamente non era incappata in un incidente ma stava a lavoro e così abbiamo evitato la truffa, mentre papà in caserma ha scoperto che non c’era stata alcuna multa e che quei carabinieri al telefono erano falsi». Forse gli stessi che hanno colpito a poche centinaia di metri in casa dell’anziana di piazza Leopardi.

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