Scommesse, seconda inchiesta a Napoli
Bookmaker: 10 partite anomale in serie A

Il gip Guido Salvini
Il gip Guido Salvini
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Lunedì 6 Giugno 2011, 14:23 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:11
ROMA - Dopo quella della procura di Cremona, anche la procura di Napoli ha aperto un'inchiesta sul calcioscommesse. L'indagine stata avviata con l'ipotesi di reato di frode sportiva. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, è affidato al pool di magistrati che si occupano da oltre un anno di reati da stadio, Antonello Ardituro, della Dda, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri e Paolo Sirleo. L'attenzione sarebbe concentrata su alcuni soggetti destinatari delle perquisizioni svoltesi nel capoluogo partenopeo nell'ambito dell'inchiesta cremonese.



I magistrati napoletani hanno già avuto contatti con i colleghi di Cremona, titolari dell'inchiesta che ha portato all'arresto tra gli altri di diversi calciatori ed ex calciatori. I pm partenopei intenderebbero a breve avanzare richiesta di atti ai magistrati di Cremona. La nuova inchiesta si aggiunge a quella coordinata dal pm Luigi Cannavale sulle connessioni tra camorra e scommesse sulla serie A. Ieri, tra l'altro, si era parlato di una frequentazione pericolosa di Mario Balotelli con i boss di Scampia durante una sua visita a Napoli lo scorso anno. Il giocatore si è giustificato asserendo di non sapere con chi avesse a che fare.



«Non ho mai usato l'espressione Calciopoli 2 - dice il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore - Le vicende che stiamo seguendo sono molto diverse da quelle emerse nel corso dell'inchiesta nota come Calciopoli. Non sono coinvolti arbitri, per esempio, e anche i nomi dei calciatori che potrebbero avere avuto un ruolo negli illeciti non sono ancora certi. La nostra indagine riguarda in particolare l'attività di agenzie di scommesse, a livello nazionale e internazionale». Il procuratore si riferisce anche all'inchiesta dei pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa sul giro di scommesse clandestine che portò a ottobre all'arresto dell'attaccante Cristian Biancone, che ha giocato nel Sorrento e nell'Avellino, e all'iscrizione nel registro degli indagati del portiere Vitangelo Spadavecchia, ex Sorrento e Andria.



Sul fronte cremonese, il dentista Marco Pirani ha parlato di cinque squadre di serie A che potrebbero essere coinvolte nella vicenda: Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Pirani ha fatto riferimento a queste squadre per notizie che non aveva di prima mano e senza circostanziare le occasioni in cui sarebbero accadute le possibili combine. Il capitolo necessiterà di ulteriori approfondimenti per capire quale sia la consistenza delle dichiarazioni del medico, che domani sarà sentito dal procuratore Di Martino dopo l'interrogatorio già reso al gip di Cremona Guido Salvini.



Il bookmaker austriaco Skysport365 dovrebbe consegnare nei prossimi giorni ai magistrati l'elenco di dieci partite della serie A appena conclusa su cui si sono registrate scommesse «anomale». Sugli incontri sarebbero state registrate puntate elevate, tanto da costringere il bookmaker a sospendere le giocate. Flusso di puntate che si sarebbe riversato successivamente sui siti asiatici costringendo anche questi ultimi a fermare gli scommettitori.



Tra le partite indicate ci sarebbero due incontri della Lazio e almeno uno del Napoli. Che vi siano state puntate non regolari sugli incontri di queste formazioni, viene comunque fatto notare, non significa che le squadre siano direttamente coinvolte. Tra le squadre di serie A che comparirebbero nella lista dell'agenzia di scommesse, ci sarebbero tra le altre anche la Roma, il Lecce, il Bologna e il Cagliari.



Skysport365 ha registrato puntate eccessive anche su una decina di partite di serie B. Tra queste ci sarebbero incontri dell'Atalanta e del Siena. Sono già in possesso degli inquirenti italiani altre due segnalazioni fatte dal bookmaker austriaco: la denuncia sull'incontro di coppa Italia Bari-Livorno, (finito 4-1 per i toscani) già inviata dagli inquirenti pugliesi ai colleghi cremonesi, e quella inviata al Gat della Guardia di Finanza su Benevento-Cosenza, Atalanta-Piacenza e Taranto-Benevento. Tutte gare, secondo l'inchiesta di Cremona, sulle quali la cricca del pallone sarebbe intervenuta per combinare il risultato.



«Ci sono state alcune ammissioni» in ordine ai fatti che addebitati da parte di Vincenzo Sommese, già capitano dell'Ascoli, interrogato da Salvini. Lo ha spiegato il suo avvocato Enrico Calabrese, il quale ha detto che da parte del calciatore «c'è la volontà di collaborare». Sommese ha tenuto a precisare che «l'Ascoli non c'entra», ma che si è trattato di vicende personali. Così come una vicenda personale è stata quella del debito che il calciatore aveva nei confronti di Marco Pirani, il medico odontoiatra ritenuto una delle «menti» dell'organizzazione. Nella pausa dell'interrogatorio di Sommese Salvini sta sentendo il difensore dell'Ascoli, Vittorio Micolucci su alcuni aspetti comuni della vicenda tra i due calciatori.



Micolucci in Ascoli-Atalanta era sceso in campo con una sorta di riserva mentale, dopo aver accettato l'offerta di truccare la partita che doveva concludersi con la sconfitta dei marchigiani. Accettò la proposta di 15mila euro da parte di Pirani, ma giocò normalmente. Lo ha detto lo stesso Micolucci al gip Salvini. A Micolucci è stata fatta ascoltare un'intercettazione della sera successiva all'incontro tra lui stesso e Pirani, nella quale, come annotato nell'ordinanza di custodia cautelare, appare «sconfortato» e «con tono remissivo, dopo essersi scusato per la mancata concretizzazione della sconfitta della propria squadra, si lamentava per l'occasione eclatante avuta dalla formazione ospite dopo l'1-1 non concretizzata da Simone Tiribocchi, attaccante dell'Atalanta». In sostanza, Micolucci, pressata da Sommese, fuori rosa perchè sospetto, aveva accettato l'offerta di Pirani. «Ma in campo ho giocato come sono capace», ha detto il difensore. Ma se l'Ascoli avesse perso, avrebbe preso i 15mila euro? gli è stato chiesto: «Sì, li avrei presi».



Micolucci si sente «tirato in mezzo», aveva spiegato, in attesa dell'interrogatorio il suo avvocato, Daniela Pigotti, secondo la quale il calciatore «ha sempre giocato per vincere. Anche durante Livorno-Ascoli (una delle gare contestate, ndr) il gol è nato da una sua punizione. È una persona seria, con una compagna che ama ed è fuori dal giro veline-calciatori, ecc. Chiarirà tutto. È vero che era molto corteggiato e, dalle intercettazioni, si capisce che spesso non si faceva trovare. In quell'ambiente spesso ci sono dei millantatori».



Petrucci: troppi soldi, c'entra il crimine. «Chiedo a noi sport italiano e a noi mondo del calcio di smettere di parlare solo di soldi. È questo il problema, e lo scandalo che ci troviamo di fronte è legato ad un'attività criminosa, alla malavita - dice il presidente del Coni Gianni Petrucci - Sono naturalmente preoccupato, oggi è un tirare al bersaglio, ma bisogna credere anche a chi dice che in questa vicenda non c'entra nulla». Petrucci al termine della giunta ha detto di aver firmato una lettera indirizzata a tutti i ministri coinvolti (Economia, Interno e Giustizia) per attivare quella task force a tutela del mondo del pallone. «È una nostra richiesta - ha spiegato Petrucci - il fenomeno calcio è troppo importante per il nostro Paese».



La richiesta di una task force per contrastare il fenomeno delle scommesse che generano illeciti è stata avanzata dal presidente della Federcalcio Giancarlo Abete davanti alla Giunta nazionale del Coni. «La Figc chiederà aiuto agli organi dello Stato - ha detto Abete - c'è la volontà di mettere in campo una task force di contrasto. Noi cercheremo di abbreviare i tempi per riprendere i campionati regolarmente. Quanto al quadro sanzionatorio affideremo l'obbligo della denuncia relativo al divieto delle scommesse, con l'obiettivo di sanzionare chi commette atti che violano il codice sportivo e allo stesso tempo responsabilizzare tutti per evitare l'omertà. Siamo di fronte ad un'attività criminosa che utilizza l'illecito sportivo per portare a casa altri risultati».



La procura della Federcalcio conosce dal 25 maggio la denuncia di Massimo Erodiani su Marco Paoloni. Ambienti federali precisano che «il collaboratore dell'Ufficio indagini al quale Erodiani fece la telefonata di cui oggi parla la Repubblica, inviò una mail alla procura in quella data. È già nell'agenda del procuratore Stefano Palazzi un incontro con Erodiani».



La Fiorentina è «estranea a qualsiasi ipotesi di illecito ed esclude in modo categorico il proprio coinvolgimento» nella vicenda dell'inchiesta sulle scommesse, rende noto un comunicato della società. La Fiorentina «auspica che le indagini vengano fatte con rapidità e meticolosità in modo da fornire un quadro chiaro e reale della situazione».



Il Cagliari «diffida chiunque dall'accostare o tentare di coinvolgere la società stessa nelle vicende che da giorni tengono banco sui media - recita un comunicato diffuso nella tarda serata dal Cagliari - Il presidente Massimo Cellino tiene a sottolineare come, nella sua ventennale gestione, il buon nome della società rossoblù mai sia stato sfiorato da accadimenti diversi da quelli legati alla corretta e regolare attività agonistica e societaria. È impensabile ora tentare di implicare il buon nome della Cagliari Calcio in tali sgradevoli situazioni, peraltro derivanti da farneticanti allusioni riportate nell'ambito di un'inchiesta i cui contorni sono ancora tutti da definire».
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