Scommesse, Maroni annuncia task force
Scarcerati a Cremona 5 degli arrestati

Marco Paoloni in procura
Marco Paoloni in procura
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Venerdì 10 Giugno 2011, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 00:40
ROMA - Nasce un'unit investigativa per evitare le combine legate alle scommesse sportive. La task-force si riunir gi la prossima settimana: ne faranno parte rappresentanti del Viminale, del mondo dello sport e del ministero dell'Economia. L'annuncio è stato dato dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine di una riunione con i presidenti di Federcalcio e Coni, Giancarlo Abete e Gianni Petrucci. «Abbiamo analizzato ciò che è emerso in questi giorni sul calcioscommesse e abbiamo cercato di definire azioni affinchè ciò non possa ripetersi - ha detto Maroni -. Sulla base dell'esperienza positiva dell'osservatorio sulle manifestazioni sportive abbiamo così deciso di creare un'unità investigativa che avrà lo scopo di raccogliere informazioni e valutare le segnalazioni di anomalie che provengono dai concessionari delle scommesse e da altre fonti».



Ci sarà inoltre «un'attività investigativa vera e propria fatta da una task-force composta dallo Sco della Polizia, dal Gico della Guardia di Finanza, dal Ros e dei Carabinieri e anche dalla Dia, perchè non possiamo escludere che dietro gli illeciti ci sia la mano della criminalità organizzata».



Maroni ha ricordato che i Monopoli di Stato hanno segnalato 38 eventi anomali legati alle scommesse dal dicembre 2008 ad oggi. Da ora in avanti «queste segnalazioni saranno valutate dall'unità investigativa che abbiamo creato e che vuole mettere in sicurezza gli eventi sportivi». L'organismo si attiverà sulle scommesse fatte in Italia e per quelle fatte in Europa il ministro si è impegnato a proporre la creazione di un organismo analogo a livello europeo. L'unità investigativa verrà formalizzata lunedì con un provvedimento apposito del ministro e la prima riunione al Viminale ci sarà già entro la prossima settimana. «Mi sembra - ha osservato Maroni - una reazione immediata del mondo dello sport e del governo a quanto accaduto».



«Non prevediamo limitazioni alle scommesse sportive legali, perchè ciò si tradurrebbe nell'alimentare le scommesse sportive clandestine - ha detto Maroni - Il mondo delle scommesse garantisce un giro d'affari intorno ai 60 miliardi di euro, di cui circa 6 miliardi riguardano eventi sportivi: 4,4 il calcio e gli altri sport e 1,7 l'ippica. Rscontrare la presenza di un flusso anomalo di scommesse su determinati eventi non vuol dire automaticamente che ad esempio su una partita si sia realizzata una combine».



Ad esempio - scherza il ministro indossando i panni di tifoso milanista- che quasi tutti puntano su una vittoria del Milan al derby con l'Inter è perchè obiettivamente ha molte più probabilità di vincerlo...». Quanto alle eventuali proteste delle tifoserie che dovessero vedere punita la loro squadra con penalizzazioni o retrocessioni a tavolino, il ministro dell'Interno assicura: «Non abbiamo timori particolari di ordine pubblico: siamo attrezzati per gestire qualsiasi emergenza».



«L'attività di contrasto è importante e deve essere sviluppata, anche con una struttura istituzionale come l'unità investigativa presso il Viminale». Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete commenta positivamente la decisione maturata al vertice del Viminale. Il presidente della Figc ringrazia il ministro «per l'attenzione e la sensibilità manifestati. Quelle svolte oggi al Viminale sono riflessioni molto utili che portano a decisioni assunte con tempestività e immediatamente operative, per dare una risposta precisa al mondo del calcio e più in generale al mondo sportivo».



L'ex portiere della Cremonese ora al Benevento, Marco Paoloni, è stato interrogato per oltre sei ore
dal procuratore di Cremona Roberto Di Martino. Il portiere ha deciso di rispondere alle domande dei magistrati dopo che, subito dopo l'arresto, si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip Guido Salvini. «Ha chiarito la sua posizione e per tutta la durata dell'interrogatorio ha tenuto in mano la foto della moglie e della figlia», ha detto l'avvocato di Paoloni, Emanuela Di Paolo.



Paoloni ha negato di avere somministrato il Minias ai suoi compagni di squadra. Secondo l'accusa invece avrebbe messo il tranquillante nelle borracce durante l'intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita Cremonese-Paganese del 14 novembre del 2010. Paoloni ha detto di «non aver mai mosso un dito per far perdere le sue squadre» e ha raccontato, sostanzialmente, di essere entrato nel giro delle scommesse perché indebitato e di aver promesso ai vari indagati di influire sui risultati delle varie partite ma, quando era in campo, di aver dato il meglio di sè.



Il gip Guido Salvini ha scarcerato intanto cinque degli arrestati. Per Giancarlo Parlato, Francesco Giannone e Giorgio Buffone, che si trovavano in carcere, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per il commercialista Manlio Bruni l'obbligo di firma, mentre per Mauro Bressan è stata revocata ogni tipo di custodia cautelare. Il gip deciderà domani sulla richiesta di scarcerazione di Massimo Erodiani e Marco Pirani. Dalle dichiarazioni degli indagati che hanno deciso di parlare si è avuta «conferma pressochè nella totalità della sussistenza degli episodi di frode sportiva contestati». Le loro dichiarazioni hanno «fornito ulteriori spunti investigativi», scrive Salvini nel provvedimento di scarcerazione.



A Napoli è stato interrogato in qualità di persona informata dei fatti un esperto dei sistemi di giocate via internet. E' il responsabile legale di un bookmaker austriaco. L'attenzione degli inquirenti è concentrata, oltre che su partite di campionati italiani (in particolare della Lega Pro) su presunte combine di incontri di calcio in campionati europei, come quello tedesco, e sudamericani. Secondo indiscrezioni gli investigatori starebbero approfondendo il ruolo di un allenatore della Liga spagnola, probabilmente di nazionalità sudamericana, che potrebbe essere entrato in contatto con esponenti dell'organizzazione. Non si esclude che il clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia per alterare i risultati di campionati esteri si sia avvalso di calciatori contattati quando giocavano in Italia.



«L'inchiesta napoletana può portare anche all'estero, non soltanto verso la Germania ma anche verso altri paesi europei e verso il Sudamerica, perchè il gioco del calcio è sviluppato anche lì, attraverso il meccanismo di regolare i risultati, ma è ancora da chiarire se il condizionamento viene attuato qui a Napoli o corrompendo personaggi anche all'estero - ha confermato a News Mediaset il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore - Siamo in presenza di un intervento esterno della criminalità organizzata che attraverso il gioco delle scommesse, così come sono state articolate in campo nazionale e internazionale, consente di poter avere dei guadagni facili sulle scommesse se si riesce a truccare o a movimentare una partita in un senso o nell'altro, il che è un fatto molto più grave perchè incide molto sull'economia e interessa non soltanto l'Italia ma anche l'estero, soprattutto la Germania. I clan, la camorra, ma anche la mafia e la 'ndrangheta hanno come scopo quello di realizzare un profitto: in questo caso hanno capito che attraverso il gioco delle scommesse, se si riesce a contattare qualcuno, possono avere dei guadagni».



Quanto all'inchiesta di Cremona «sta andando molto veloce - ha detto Lepore - ci potrà essere un incontro con i colleghi di Cremona se le partite di cui si interessa Cremona riguarderanno anche Napoli; se ci sarà necessità di coordinamento senz'altro lo faremo anche in questo caso come già in altri».



Sulla vicenda di Antonio Lo Russo, il figlio di un boss fotografato a bordo campo durante Napoli-Parma «per ora - ha affermato il procuratore - sembra solamente un semplice spettatore, di penale c'è ben poco rispetto alle ipotesi di reato su cui lavoriamo. Vedremo se sono stati commessi dei reati truccando quella partita per favorire determinate scommesse».
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