Vis Pesaro, ascolta l'esperienza di Valdifiori: «Siamo comunque vivi, la salvezza è alla portata»

Vis Pesaro, ascolta l'esperienza di Valdifiori: «Siamo comunque vivi, la salvezza è alla portata»
Vis Pesaro, ascolta l'esperienza di Valdifiori: «Siamo comunque vivi, la salvezza è alla portata»
di Emanuele Lucarini
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 08:47

«C’è rammarico per il ko ma ci teniamo stretta la prestazione. Usciamo dalla gara col Cesena con la consapevolezza di un blocco di squadra ritrovato. Abbiamo perso, però è stato un ko molto diverso da quello col Pontedera che ci aveva lasciato l’amaro in bocca per molti motivi». Non ha dubbio Mirko Valdifiori, uno dei leader della Vis Pesaro invischiata nella lotta per non retrocedere. Parole nette espresse a caldo, dopo lo 0-2 di domenica sera contro la capolista. 

Valdifiori, avete fatto soffrire il Cesena… 
«L’abbiamo messo sotto per 35 minuti, quelli finali, creando 3-4 occasioni che non sono poche contro un avversario che concede pochissimo.

Non mi piace parlare di arbitri, però su Pucciarelli mi è parso rigore netto anche dal campo, con l’avversario che non guarda proprio la palla ma va diretto sul nostro uomo». 

 
Che ha detto l’arbitro? 
«L’arbitro ci ha spiegato che era sulla corsa e non aveva ancora raggiunto la palla, però è una sua interpretazione. È come se uno di noi, al 95’, avesse steso Ogunseye prima che colpisse di testa. C’è rabbia per un episodio che magari poteva cambiare l’inerzia, visto che eravamo sotto di un gol ed era il 75’, ma dobbiamo accettarlo e andare avanti». 

Si riparte dalla prestazione, dunque… 
«Certo che sì. Sembrava che il Cesena dovesse darci 3 o 4 gol e invece siamo stati in partita fino alla fine creando situazioni per fare risultato. Ora pensiamo alla Torres per cui abbiamo massimo rispetto però ma noi ce la giocheremo con le nostre armi. A prescindere da chi inizia e da chi entra, siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, giovani ed elementi più esperti». 

Purtroppo mancherà proprio lei? 
«Beh, sì. Ho dovuto fermare al 90’ Shpendi, che ha un passo diverso dal mio, perché eravamo sullo 0-1. Ero diffidato e speravo che l’arbitro non mi ammonisse, anche perché aveva appena dato il giallo a Tonucci per un fallo mezzo e mezzo, con l’avversario nemmeno diretto verso la porta, davanti ai nostri tifosi. Non importa. Darà una mano ai miei compagni in settimana e poi sarò disponibile per quella successiva». 

Vis quart’ultima a 33 punti, a meno 1 dall’Ancona e a meno 2 da Spal e Sestri. Quanti ne servono di qui alla fine per la salvezza diretta?
«Non lo so. So invece che fare tabelle e calcoli ti fa solo perdere energie mentali. Avevamo fatto 7 punti in 3 partite, tra Fermana, Ancona e Pescara, e sembrava addirittura che si potesse puntare ai playoff. Ora con un punto nelle ultime 5 siamo stati un po’ risucchiati nella zona calda ma non se ne esce se non col lavoro. Dobbiamo stare compatti e fare ciò che ci chiede l’allenatore come abbiamo fatto l’anno scorso, quando siamo riusciti a centrare una salvezza diretta a cui pochi credevano». 

La vittoria dell’Olbia ha accorciato il gap tra penultima e quint’ultima.
«L’Olbia ha vinto ma ha perso la Recanatese. Giusto guardarsi attorno, però dobbiamo soprattutto pensare a noi. Mancano 40 giorni in cui dovremo rinchiuderci al campo, lavorare a testa bassa per salvare la Vis che è una società sana, che fa le cose per bene. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo anche con la spinta dei nostri tifosi che stanno sempre dalla nostra parte e lo apprezziamo». 

Testa dunque solo alla Torres? 
«Sì. Giocheremo contro una squadra con individualità importanti, fisica dietro come lo è il Cesena e con giocatori di gamba sulle fasce. Massimo rispetto per loro ma a noi i punti servono come il pane». 

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