Vis, da David a Oscar: ecco chi è Brevi, nuovo allenatore pesarese

Vis, da David a Oscar: ecco chi è Brevi, nuovo allenatore pesarese
Vis, da David a Oscar: ecco chi è Brevi, nuovo allenatore pesarese
di Emanuele Lucarini
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Dicembre 2022, 05:25

PESARO A Pesaro è iniziata l’era Oscar Brevi. Il milanese che compirà 55 anni il 17 di questo mese, dopo una vita passata sui campi professionistici prima da calciatore e poi da tecnico, ieri ha firmato un contratto fino al termine della stagione 2022-23 e diretto il primo allenamento della Vis. L’accordo era stato di fatto trovato già sabato, a cavallo del match contro l’Imolese. D’altronde l’avevamo scritto sul giornale di ieri: domenica era tutto deciso.  


Il primo giorno 


L’ufficialità dell’accordo annuale è arrivato, come da prassi societaria, nella serata di ieri, dopo che il contratto è stato depositato in Lega. Qualche ora prima, cioè nel pomeriggio, Brevi aveva preso possesso effettivo della panchina biancorossa. Il «solito» discorso introduttivo, che poi non sarà stato tanto solito viste le doti temperamenti del profilo scelto per il dopo-Sassarini, poi la seduta al supplementare Benelli dove i calciatori hanno palesato una gran voglia di mettersi in mostra. D’altronde, quando c’è un cambio al timone, le gerarchie precedenti si azzerano, anche in funzione delle idee tattiche del mister. Va detto che Oscar Brevi è tutt’altro che un integralista. Nella carriera di tecnico, iniziata a Como nel 2009-2010, proseguita su e giù per lo stivale, tra Cremona, Catanzaro, Spal, Rimini, Torres, Padova, Fano, Olbia e da ultimo Giana Erminio, ha alternato diversi sistemi di gioco. 


Cercasi scossa 


Il più impiegato è probabilmente il 3-5-2, che non a caso è pure il modulo impiegato dal traghettatore Renzoni sabato scorso a Imola, ma la scelta verrà operata dopo aver visionato il materiale umano a propria disposizione.

I giocatori dell’attuale rosa vissina, non c’è dubbio, non saranno al livello di quelli che stazionano nelle prime cinque o sei posizioni del girone, ma che certamente possono - e devono - dare di più in campo. Molto di più. In primis sotto l’aspetto caratteriale, la cosa probabilmente mancata maggiormente in questa prima metà scarsa di stagione in cui, va detto, demeriti propri si sono aggiunti anche a una certa dose di sfortuna, materializzatasi in infortuni a raffica e 10 tra pali e traverse colpiti (record di legni del girone). E’ anche vero che 10 giornate senza vincere - i tre punti mancano infatti alla Vis dal 9 ottobre, dall’1-0 casalingo sul San Donato Tavarnelle griffato Fedato - sono tante, troppe, così come 8 reti avversarie bucate in 17 partite sono una miseria per un team che in più di una circostanza è deragliata, subendo quelle che un tempo si chiamavano goleade (0-3 con l’Ancona, 0-5 a Rimini, 0-3 a Reggio Emilia, 0-4 in casa col Gubbio, senza contare lo 0-6 di Pescara nella pur insignificante Coppa Italia di Lega Pro). Il problema è che il girone di andata biancorosso si concluderà con due impegni sulla carta difficilissimi, dal momento che sabato al Benelli arriverà il Cesena, terza forza del girone, prima di andare a casa della Carrarese che a buon diritto può considerarsi una delle sorprese della prima parte d’annata. Due gare, però, in cui far punti, magari contando sulla classica scossa che un cambio di allenatore dovrebbe dare, prima di immergersi compiutamente in un ritorno che inizierà già prima di Natale, il 23 dicembre, col derby con la Recanatese. 

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