Cornacchini: «Ancona, momento difficile: ora tocca ai senatori»

Cornacchini: «Ancona, momento difficile: ora tocca ai senatori». Alcune delle molte vite di Cornacchini, prima da attaccante e poi da allenatore
Cornacchini: «Ancona, momento difficile: ora tocca ai senatori». Alcune delle molte vite di Cornacchini, prima da attaccante e poi da allenatore
di Ferdinando Vicini
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Martedì 11 Ottobre 2022, 02:50

L’aveva giocata anche lui da allenatore. Giovanni Cornacchini era sulla panchina dorica il 14 settembre 2014 quando l’Ancona targata Marinelli fu sconfitta 2-1 dalla Reggiana. Una partita dalle molte similitudini con quella di domenica scorsa. Anche quella volta a decidere il match fu una sfortunata deviazione di Mallus, dopo il vantaggio firmato da Tavares e il pareggio di Ruopolo. Un altro autogol insomma, molto simile nella dinamica allo sfortunato intervento di Simonetti che ha condannato nell’ultimo turno l’Ancona ad un’immeritata sconfitta: pure quella volta Mallus deviò in porta un cross. Anche allora i padroni di casa non meritavano di vincere e Cornacchini e i suoi uscirono dal Mapei Stadium con molte recriminazioni. 
Cornacchini, la storia si ripete. Ancona una volta l’Ancona sconfitta in modo rocambolesco dalla Reggiana al Mapei Stadium.
«Purtroppo nel calcio succede di perdere una partita dopo averla sostanzialmente dominata. So perfettamente che cosa stiano provando Colavitto e i suoi calciatori in questo frangente. Però non ne farei un dramma, bisogna guardare avanti».
Si aspettava che l’Ancona potesse incontrare queste difficoltà ad inizio campionato?
«In questo periodo un’alternanza di risultati per una formazione completamente rinnovata è ipotizzabile. Può accadere. A me sembra che questa squadra sia stata costruita bene, occorre avere pazienza».
Al posto di Colavitto, dopo lo scorso campionato avrebbe compiuto scelte più conservative?
«Indubbiamente per un allenatore poter contare su un nucleo già affiatato, che già conosce le sue idee, è un vantaggio. Un cambiamento così profondo può richiedere tempi più lunghi per amalgamare il gruppo. La società ha fatto delle scelte ben precise. Deve aver avuto le sue ragioni per rivoluzionare la rosa, quindi avrà anche messo in conto delle possibili difficoltà iniziali». 
Tre sconfitte consecutive per l’Ancona in appena otto giorni, Coppa Italia inclusa. Come si riparte dopo questi ko in serie?
«Bisogna rimboccarsi le maniche, analizzare gli errori commessi e lavorare sodo per evitare di ripeterli e per migliorare. Non conosco altre ricette».
Perdere dopo aver dominato è ancora più doloroso.
«Adesso più che mai serve che i giocatori maggiormente esperti, con più carisma, facciano da traino, si assumano delle responsabilità e aiutino gli altri. Soprattutto i più giovani. Non basta più fare il compitino».
Sta emergendo la difficoltà degli attaccanti biancorossi nel trovare il gol con continuità. Da ex centravanti come giudica l’attacco dell’Ancona?
«Conosco Spagnoli, a me piace. Si muove bene su tutto il fronte offensivo, gioca per la squadra. Non so quanti gol possa fare ma è un ottimo calciatore. Lombardi è giovane, ma è già importante che ci arrivi davanti al portiere. Deve sbloccarsi, così come gli altri. Ad una punta a volte basta un gol “sporco” per ritrovare fiducia».
Domenica prossima c’è il derby con la Fermana, squadra che lei ha allenato e ben conosce.
«L’Ancona deve fare attenzione perché i gialloblù non hanno nulla da perdere. Come i risultati dimostrano la Fermana è una squadra ben costruita. Partita molto interessante, domenica sarò al Del Conero a vederla».
Le favorite del girone B stanno facendo fatica, difficoltà contingenti?
«Vedrete che Entella, Cesena e soprattutto Reggiana saranno lì a giocarsi la promozione».
E l’Ancona?
«Anche per i biancorossi vale lo stesso discorso. L’organico è forte, può contare su dei tifosi meravigliosi che ben conosco. E’ destinata a crescere e a disputare un buon campionato. Calma. Siamo solo alla settima giornata».
 

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