Lorenzo Paoli, doppio ex: «Mi piace questa bella Vis, può essere la sorpresa della Serie C. I dorici? Si riprenderanno»

Lorenzo Paoli, doppio ex: «Mi piace questa bella Vis, può essere la sorpresa della Serie C. I dorici? Si riprenderanno»
Lorenzo Paoli, doppio ex: «Mi piace questa bella Vis, può essere la sorpresa della Serie C. I dorici? Si riprenderanno»
di Emanuele Lucarini
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Giovedì 22 Settembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:26

PESARO Vis e Ancona, due squadre non banali per Lorenzo Paoli. Da pesarese, secondo per presenze «all time» dei pesaresi in 8 stagione biancorosse, è chiaro che il club della sua città è qualcosa che sente dentro, ma è anche vero che l’esperienza dorica dal 2013 al 2016 è stata una tappa importante della sua carriera.
Paoli, c’è Vis-Ancona: cosa le viene in mente? 
«La gara della scorsa primavera. Ero sugli spalti del Benelli con amici per una partita che avrebbe potuto regalare ai pesaresi i playoff. Purtroppo quello 0-4 ha fatto male e lasciato strascichi, ribaltando giudizi su una stagione che era stata buona che però si è chiusa in maniera pessima. Sono convinto che la Vis di oggi ha grande voglia di rivalsa».  


La Vis di oggi, appunto. Che ne pensa? 
«Ho visto un po’ di immagini. Mi sono rimasti in mente i bei gol di Fedato, che può essere un valore aggiunto, e la solidità difensiva dimostrata che è sempre un ottimo segnale». 
Se l’aspettava? 
«Conoscendo molto bene il mister, magari uno non sperava di prendere solo un gol in 4 gare. So il calcio che predilige Sassarini, e quindi ci può stare che per imporre il proprio gioco si possa subire qualche rete in più. Sono contento che non sia avvenuto, dal momento che la Vis è la squadra della mia città, quella dove ho giocato 8 stagioni, tante volte con la fascia di capitano». 
E l’Ancona? 
«Ancona rappresenta per me un percorso professionale di alto livello. Anche lì fatto di gioie e dolori. Al primo anno, in una stagione su cui puntavo molto, mi ruppi il crociato. Avevo però un grande presidente come Andrea Marinelli e un direttore come Sandro Marcaccio che mi dissero che il primo a essere riconfermato sarei stato io. Gesti che toccano e ti rimangono dentro. Così come l’annata da capitano con Cornacchini allenatore chiusa al quarto posto in C». 
I dorici sono al momento più attardati di una Vis ancora imbattuta…
«Il torneo scorso e il mercato potevano far presagire a un grande avvio della squadra di Colavitto. Nonostante questo l’Ancona può ambire alle prime cinque posizioni per continuità a livello di staff e investimenti. La Vis, invece, per me può essere la vera sorpresa».
Come finisce sabato? 
«Non lo so proprio. Ho visto troppo poco per sbilanciarmi, ma penso che sia un derby aperto a tutti i risultati. Una gara da tripla, si diceva una volta. Da 1-X-2». 
Veniamo al suo presente. Dopo anni a Pineto, in D, è sceso in Promozione, a Montecchio. Perché? 
«Diversi i motivi. Ad aprile ho avuto un infortunio molto grave, con un’operazione importante per la rottura di diverse ossa facciali, ma soprattutto volevo riavvicinarmi a casa. Così molte offerte non le ho proprio prese proprio in considerazione, quelle vicino Pesaro che erano potenziali non si sono concretizzate. La K-Sport mi ha contattato, corteggiato e aspettato. E’ in Promozione ma ambisce a fare grandi cose, con un imprinting ben più alto della categoria. E mi riferisco anche all’allenatore e all’ottima rosa allestita». 
Lei ha 34 anni. Come si immagina fra 10? 
«Non ho la bacchetta magica. Sicuramente mi vedo con mia figlia Ginevra e la mia compagna Camilla, magari allenatore».
Allenerebbe la Vis o l’Ancona? 
«Magari entrambe...». 
Molti pensano che meritasse una carriera da giocatore ancora migliore.
«Io ho sempre dato tutto, mettendo da parte l’aspetto personale per le squadre in cui ho giocato.

Qualche occasione in più l’avrei forse meritata, però ho fatto un ottimo percorso. Di sicuro non ho rammarichi». 

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