L'ex Delcarro al Del Conero da avversario: «Ancona nel mio cuore ma al Rimini servono questi punti»

L'ex Delcarro al Del Conero da avversario: «Ancona nel mio cuore ma al Rimini servono questi punti»
L'ex Delcarro al Del Conero da avversario: «Ancona nel mio cuore ma al Rimini servono questi punti»
di Peppe Gallozzi
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 11:30

ANCONA 28 presenze e 4 reti. Un tatuaggio per il Cavaliere armato, una rimonta contro il Siena da 0-2 a 3-2 firmata praticamente da solo con una doppietta, il saluto in Curva Nord dopo i playoff persi contro l'Olbia. E sono solo alcuni dei frame più importanti nell'intreccio tra Andrea Delcarro, oggi centrocampista del Rimini, e l'Ancona. Seppur per una sola stagione, la 2021-2022, il mediano di Treviglio ha lasciato un'impronta importante all'ombra del Conero. Domani, con le stesse emozioni, tornerà a Passo Varano ma da avversario: «Per me non sarà mai una gara come le altre. Da due anni, quando esce il calendario, controllo la data in cui siamo impegnati al Del Conero. Lo scorso anno, dove perdemmo 3-0, giocai con la caviglia incerottata per di esserci» 


«Nessuna distrazione»

Davanti ai dorici, ci sarà un Rimini galvanizzato dal 3-1 rifilato al Pontedera, in zona playoff e pronto per la semifinale di ritorno di Coppa Italia in programma mercoledì a Catania. Ma non si percepisce, nella maniera più assoluta, aria di scampagnata: «Mister Troise ha iniziato a battere sull'Ancona da inizio settimana. Affrontiamo una formazione in ripresa che potrà contare sulla spinta di un pubblico determinante per la categoria. Tra l'altro ho visto gli striscioni della Curva Nord che invitano la tifoseria ad andare allo stadio. La Coppa Italia? Non scherziamo. Al Catania, e a difendere l'1-0 dell'andata, ci penseremo da sabato sera». Anche sulla classifica parole inequivocabili: «Non siamo ancora salvi. Quando avremo superato i quaranta punti potremo pensare ai playoff. Ricordo quanto tutti ci davano per morti, ora siamo lì e vogliamo rimanerci».

Nell'ultima sessione del mercato invernale, Delcarro (in scadenza di contratto giugno 2024) è stato anche accostato per un suo eventuale ritorno dopo la separazione nell'estate 2022. Separazione dettata da scelte di natura tecnica operate di concerto dal ds Francesco Micciola e dall’allenatore Gianluca Colavitto.

«Mercato? Niente di concreto»

«Una chiacchierata c'è stata tra le parti ma il mercato, come sempre, ha dinamiche particolari. Allo stato attuale sono un giocatore del Rimini e darò tutto per questa maglia e per onorare il contratto che ho. In futuro chissà, mai dire mai. Il ritorno di Colavitto ad Ancona? Ha ridato carattere e identità alla squadra. L’impatto credo ci sia sentito in mezzo al campo». Nelle Marche è nata anche la grande amicizia con il Cobra Alex Rolfini, rimasto al Vicenza dopo la corte serrata di Micciola: «Ho seguito la vicenda e le frasi di stima del presidente Tiong nei suoi confronti, con Alex ci sentivamo ogni giorno. Il Vicenza ha fatto di tutto per tenerlo, posso dire solo questo». 

«Un tatuaggio che rifarei»

Guardando indietro non ci sono rimpianti. Neanche per gli episodi più eclatanti, come il tatuaggio realizzato nello studio anconetano Kosta Dorica a suggello dell'annata biancorossa: «Lo rifarei anche adesso, non rimpiango nulla. Mi dispiace di come sono andate le cose quella volta ma non sempre i calciatori possono decidere. Auguro all'Ancona di salvarsi senza passare dai playout. Una piazza del genere merita molto di più della posizione in graduatoria che sta occupando ma il Rimini, nonostante ciò, ha bisogno di un risultato positivo». 

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