Shel Shapiro, nuovo disco e concerto domani al Comunale di Cagli: «Io, quasi leggenda»

Shel Shapiro sarà in concerto sabato a Cagli
Shel Shapiro sarà in concerto sabato a Cagli
di Elisabetta Marsigli
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Venerdì 22 Aprile 2022, 05:00

CAGLI - Il ritorno di una vera leggenda del rock è sempre un evento e questa volta è addirittura un doppio ritorno, sia dal punto di vista discografico che live: Shel Shapiro sarà domani sul palco del Comunale di Cagli (ore 21), con la sua band al completo, per presentare il suo nuovo album “Quasi una leggenda”, un’occasione per ascoltare dal vivo le sue nuove canzoni e per ripercorrere la sua lunga carriera costellata di grandi successi. Autore, arrangiatore e produttore ma anche attore di cinema, tv e teatro, Shapiro è pronto ad incontrare di nuovo il suo pubblico, sia quello che lo segue dagli anni ’60 che le nuove generazioni, attratte dalla sua inesauribile energia beat. 

 
La leggenda continua?
«Sembra miracoloso eh? (ride) Questo sono parole grosse, troppo altisonanti per me. Io spero che questa “quasi leggenda” continui ancora. Poi non c’è dubbio che continuare a cantare sia una di quelle cose fondamentali per la sopravvivenza mentale e questo mi piace davvero molto molto. Mi piace avere ancora l’esigenza di comunicare, di stare in mezzo al pubblico, soprattutto dopo il covid che ci ha tenuti troppo lontani». 


Non riesce a stare lontano dalla musica, dalla sua chitarra?
«Cerco proprio di non farlo: la musica è vita, per me è vita, ed è un motivo fondamentale anche perché non c’è soltanto la musica, ma l’emozione, altra cosa estremamente fondamentale, di vedere, mentre stai suonando, che la persona davanti a te si emoziona e vive la sua emozione attraverso quello che stai facendo tu. “Per amore della musica non é stato semplice, non lo è stato mai, ma se senti un brivido, fatti riconoscere, uno sguardo lucido mi basterà”».


Qual è il segreto di tanta energia?
«Il segreto è la disperazione di non lavorare più, di non avere più la possibilità di fare delle cose.

Quando smetti di fare le cose è come dire “sono in pensione” e invece questo è un album di canzoni nuove che significa giocarsi la vita di nuovo. È un modo per tenersi in bilico, così da non poterti rilassare un attimo e usare tutta l’energia per rimanere in piedi. Rimanere legati al passato è un po’ come parlare sempre delle stesse cose, dei ricordi, invece oggi siamo ancora qui a sognare».


Facendo un bilancio, quali le gioie e quali le difficoltà di questa bellissima carriera?
«Hai due giorni? (scherza) Non saprei dove cominciare né finire, tante sono le gioie e le difficoltà. È vero che apparentemente sembra più affascinante il mio lavoro e sotto un certo punto di vista è così, ma chiunque ti potrà fare un elenco lunghissimo di gioie e dolori. Diciamo che questo è un mestiere dove si rischia di più, perché stai vendendo qualcosa che non è necessario a sopravvivere, anche se è cibo per la mente e lo spirito».


In un mondo di meteore, lei è ancora una splendida stella?
«Sì, ma non è per niente facile questo lavoro: non è facile alla mia età (79 anni ndr), proprio perché ti confronti con tanti ragazzini e vieni guardato con sospetto. Così quando proponi le canzoni nuove la gente rimane spiazzata. Ho avuto la fortuna di scrivere canzoni che emozionano le persone di tutte le età, è questo il miracolo. Piccoli segni che ti confermano che hai sconfitto le frontiere mentali. Tempo fa un ragazzino di 18 anni mi ha scritto che per tornare insieme alla sua ragazza le aveva mandato “La leggenda dell’amore”, non è una cosa meravigliosa?».


Cosa ascolteremo a Cagli?
«Un po’ dell’oggi e un po’ di ieri, musica delle “vere” leggende, dai Beatles ai Rolling Stones e le mie canzoni che si infilano qua e là. Sarà un tributo alla grande musica d’autore».

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