Florez si presenta a Pesaro per la prima volta da direttore artistico del festival: «Porterò il Rof nel mondo»

Il neo direttore artistico del Rossini Opera Festival, Juan Diego Florez
Il neo direttore artistico del Rossini Opera Festival, Juan Diego Florez
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 20 Febbraio 2022, 10:00

PESARO - È una nuova avventura per il neo direttore artistico del Rossini Opera Festival, Juan Diego Florez: un modo per portare la sua esperienza e i suoi contatti con il mondo della lirica a Pesaro, ma anche un segno di riconoscimento per quel festival che ha segnato profondamente il suo debutto e la sua carriera di interprete rossiniano. Una conferenza stampa attesa quella di ieri, dopo la nomina di Florez avvenuta a novembre, che segna un nuovo passo, nel rispetto della tradizione, per uno dei festival monografici più importanti del mondo.

 
La “squadra”
Il presidente del Rof, Daniele Vimini, ha infatti sottolineato l’aspetto di crescita e rafforzo di una squadra che ha portato, nei suoi oltre 15mila giorni di vita, il mondo della musica a Pesaro: «la musica del mondo a Pesaro e Rossini nel mondo: un grandissimo messaggio di investimento nel futuro di un festival che non si è mai fermato. La continua ricerca di nuovi talenti, insieme a quella di nuovi rapporti è il lavoro fondamentale del Rof». Nel racconto del sovrintendente Ernesto Palacio, partito dal Perù su una nave che si chiamava Rossini, nulla viene mai dato per scontato e «la vita non smette mai di regalarci sorprese. Mai avrei pensato, allora, di diventare sovrintendente di questo festival, così come mai avrei pensato che Juan Diego Florez, conosciuto nel 1994, potesse diventarne il direttore artistico». Palacio sottolinea come Florez «abbia una personalità aperta e curiosa e non è la prima volta che il Rof ha un artista nel ruolo di direttore artistico. Ricordo ancora quando Alberto Zedda abbinava il suo ruolo di direttore al lavoro per il Rof. Non si tratta infatti solo di allargare la scelta di talenti, ma di un lavoro che va alle radici di una ri-organizzazione del festival».
L’emozione
Florez è visibilmente emozionato e grato di questo riconoscimento che non andrà in conflitto con la sua carriera: «Sono sicuro che faremo un bellissimo lavoro insieme: ovunque io vada nel mondo, ogni teatro o festival tiene a sottolineare quando la propria programmazione ha in cartellone opere con cast che vengono dal Rof. Conosco teatri, persone, cantanti in tutto il mondo, ma anche i meccanismi che muovono oggi le produzioni stesse. Porterò questa mia esperienza, così come quella delle masterclass che conduco. Sono anche presidente della “Sinfonía por el Perú”, organizzazione no profit dove svolgo un grande lavoro con oltre 7000 bambini che migliorano la loro vita attraverso la musica».
La programmazione
Il triennio di programmazione del Rof è già in qualche modo stato pensato, ma, con questa nuova nomina, non è detto che manchino delle sorprese.

Florez sarà il protagonista di un Guillame Tell nel 2024 a Vienna e né lui né il sovrintendente hanno negato la possibilità di una nuova edizione dell’opera anche per il Rof. D’altro canto Florez è alla sua prima esperienza come direttore artistico, ma vanta collaborazioni con le più grandi istituzioni del mondo. «Ci sono meccanismi - conclude - che funzionano già benissimo, come il Rof, ma è anche possibile portare alcune novità che stiamo già studiando per le prossime edizioni, che possono convivere benissimo accanto a un programma di massima già preordinato».

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